"American Negro", sul web rivive una mostra che ha fatto storia
Letizia Cortini è un esperta di archivistica e si occupa in particolar modo di conservazione delle fonti audiovisive. Il suo articolo, pubblicato sul blog personale “Visionidallastoria”, contestualizza la cornice storica e culturale nell’ambito della quale Du Bois concepì il proprio progetto, fa riferimento ai siti e alle risorse on line dedicati alla mostra, e termina con alcune riflessioni sulle fonti e i documenti accessibili via Internet, provando a suggerire percorsi di ricerca e approfondimento didattico realizzabili a partire dalla loro consultazione.
Dalla lettura si apprende che Du Bois, all’epoca professore universitario ad Atlanta, curò la mostra in collaborazione con i Black Colleges americani, al termine di un percorso di ricerca compiuto su migliaia di fotografie e centinaia tra libri, pamphlet e altre fonti dedicati alla storia, alla cultura e alle attività di alcune comunità afroamericane. Scopo dell’intero progetto, spiega la Contini, era insistere in particolar modo sulla condizioni di vita, per lo più agiate, di famiglie, persone e gruppi sociali, per confutare l’idea, molto diffusa all’epoca in America e non solo, che la razza dei neri fossero oggettivamente inferiore a quella bianca. Scopo e intenzioni sui quali è possibile documentarsi anche on line, attraverso le diverse fonti citate nel prosieguo dell’articolo:
“Un sito molto ricco di risorse – si legge in proposito – ricostruisce il progetto e la mostra rendendo disponibile on line parte della documentazione superstiste (fotografie, documenti, articoli, libri, lettere, studi, dati, grafici…). Il progetto di Du Bois voleva anche dimostrare l’importanza dell’opera degli afro-americani nello sviluppo della società e dell’economia americane dal periodo della cosiddetta “Ricostruzione”, dopo la guerra civile, in poi.
La Library of Congress – prosegue il testo – conserva una collezione di oltre 400 immagini relative a questa mostra, digitalizzate e fruibili on line, nonché scaricabili. Le immagini tendono a rappresentare soprattutto la borghesia, gli afro-americani benestanti, ricchi, colti, le loro belle case, i negozi, le imprese, i bambini, le donne, i salotti, le università e le scuole … proprio nel tentativo di sottolineare, nella patria del trionfo della Belle Époque e della borghesia, con uno sforzo epico, l’uguaglianza, la pari dignità, l’intelligenza, l’intraprendenza, la creatività di donne e uomini, di famiglie afro-americane contro ogni teoria razzista. WEB Du Bois, che si è occupato anche di crimonologia, era inoltre convinto del fatto che condizioni di parità, un lavoro dignitoso, un tenore di vita benestante potessero debellare ogni forma di delinquenza, dovuta soprattutto al disagio sociale…”.
Continua a leggere su Visionidallastoria o in alternativa sul blog Il Mondo degli Archivi