“Nuovo CAD”: i passaggi necessari per la completa attuazione
Cosa è stato fatto e cosa occorre ancora fare per arrivare alla piena applicazione di quanto previsto dall’ultimo decreto di aggiornamento del Codice della PA Digitale, oggetto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nello scorso gennaio? Alla domanda ha provato a rispondere Giovanni Manca, pubblicando un approfondimento su Agenda Digitale.
Proviamo ad analizzare - scrive Manca - lo stato di avanzamento dei lavori del Codice dell’Amministrazione Digitale, il cui correttivo è operativo dal 27 gennaio 2018 (completo delle modifiche introdotte dal dlgs 217/2017): quello che è stato fatto, i suoi pregi e le sue criticità; analizziamo anche quello che non è stato fatto e ipotizziamo l’impatto di queste carenze normative.
L’azione congiunta di AgID e del cosiddetto Team Digitale guidato dal Commissario Straordinario Diego Piacentini ha portato avanti una serie di obblighi operativi, anche contenuti nel Piano Triennale 2017-2019, ma mancano ancora numerosi decreti attuativi e le Linee guida, che hanno sostituito le Regole tecniche nelle indicazioni del CAD.
Nell’articolo, tra le principali cose fatte l’esperto cita l’istituzione dell’Ufficio del difensore civico, la nomina del Responsabile per la transizione al digitale, la definizione del profilo di competenze ICT per il dipendente pubblico, il domicilio digitale, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), le valutazioni sullo stato infrastrutturale della PA, lo SPID e le sanzioni per vari soggetti sottoposti a vigilanza.Passando al da farsi, Manca cita la definizione degli schemi di autenticazione e del sistema pubblico di ricerca documentale e lla sostituzione delle regole tecniche per l’attuazione del CAD con apposite linee guida.