Accesso civico: no ai dati sulla salute che rendono identificabili le persone

Il principio è stato ribadito dal Garante per la protezione dei dati personali in un parere relativo a una richiesta di dati molto dettagliati sui casi di Covid in una regione.

In un recente parere, il Garante per la Protezione dei dati personali ha ribadito che non si possono diffondere dati sulla salute che rendano anche indirettamente identificabili le persone. 

Nel provvedimento, il Garante ha riconosciuto la correttezza del comportamento tenuto dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che aveva parzialmente negato l'accesso a dati molto dettagliati concernenti la distribuzione dei casi di Covid-19 registrati nella Regione ad un giornalista che ne aveva fatto richiesta.

Leggi il parere su istanza di accesso civico sul sito del Garante.

Leggi un commento alla sentenza sul sito di Agenda Digitale.

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ultima modifica 2020-10-15T10:52:39+01:00
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