Al via l’operazione Your Paintings: tutti i dipinti del Regno Unito on line, catalogati in crowdsourcing
Le opere sono frutto dell’ingegno di circa 46.000 artisti e sono state scovate praticamente in tutti gli angoli del Regno Unito, dalle Shetland alla Cornovaglia, nell’ambito di una monumentale opera di documentazione fotografica durata più di 10 anni. Il risultato, scrive il Guardian, è la più grande collezione di dipinti ad olio, acrilico e tempera mai presentata on line, con opere di autori immortalati dalla fama, come ad esempio Van Gogh, Picasso o Michelangelo, ma anche tantissimi lavori di autori sconosciuti che non avevano trovato mai spazio in un museo, e giacevano magari in corridoi di scuole e ospedali, quando non negli scantinati di altri edifici pubblici. “Nei musei vediamo solo la punta dell’iceberg – spiega il direttore della Public Catalogue Foundation Andrew Elis presentando l’iniziativa – mentre l’80% del materiale raccolto nel nostro progetto non era mai stato mostrato prima, e addirittura i due terzi delle opere non erano mai neanche state fotografate”.
Ma le particolarità del progetto non finiscono qui. Come informa tra gli altri in Italia il blog Orwell Magazine, i dipinti possono essere ora taggati dagli utenti in un lavoro di etichettatura collettiva ispirato ai principi classici del crowdsourcing. Ogni opera viene già presentata sul sito con indicazioni relative all’autore, alla tecnica e al luogo dove viene esposta, ma i navigatori possono contribuire a catalogarla e descriverla ulteriormente.
“I più esperti – si legge nella news – possono usare la funzione ‘Art Detective’ per segnalare errori o notizie su un’opera, ma tutti, anche chi non sa nulla di storia dell’arte, possono contribuire a ‘taggare’ i dipinti nella sezione Your Paintings Tagger.
Il procedimento è molto semplice – prosegue il testo – dopo la registrazione (grauita) ci viene assegnata un’opera per cui dobbiamo indicare le cose e le idee che ci vengono in mente guardandola, le persone, i luoghi e gli eventi ritratti, il tipo di dipinto (astratto, paesaggio, ritratto…) e infine il soggetto dell’opera.. I taggers al momento sono oltre 7 mila, classificati con un pennello di colore diverso a seconda del numero di dipinti taggati (pennello verde per gli esordienti, pennello d’oro per chi ne tagga più di 500). C’è anche una top 10 per i più attivi sul sito…”.
E mentre l’opera di classificazione collettiva prosegue, i promotori del progetto già pensano al futuro. Come informa la BBC infatti, il prossimo traguardo fissato dalla Public Catalogue Foundation è la creazione, a partire dall’anno prossimo, di un analogo catalogo virtuale delle sculture attualmente custodite nel Regno Unito.