America, ancora ritardi per l’archivio digitale dell’FBI

Un report pubblicato on line dal Dipartimento della Giustizia statunitense certifica un ulteriore slittamento dei tempi per la messa a regime del sistema informatico Sentinel, che dovrebbe digitalizzare l’intera gestione delle pratiche in capo al Federal Bureau of Investigation. All’origine del ritardo, problemi di tenuta hardware riscontrati in un test svolto di recente

immagine tratta dal sito www.fbi.govIl progetto Sentinel è stato lanciato all’indomani dell’11 settembre per arrivare alla completa digitalizzazione dei flussi di lavoro dell’FBI, e, riporta il sito Fierce Government, è già costato 341 milioni di dollari alle casse dello Stato americano. Nonostante l’ingente sforzo economico, la completa realizzazione del progetto e la messa a regime del nuovo sistema sono stati però più volte rimandati, e anche l’ultima deadline per il lancio, fissata a novembre di quest’anno, non è stata rispettata.

Ciò è quanto si apprende leggendo il nuovo audit sullo stato dell’arte del progetto (file pdf), l’ottavo della serie, redatto dal Dipartimento di Giustizia americano e ripreso dalla testata americana oltre che da altre, tra cui l’italiana Repubblica.  A causare questo ulteriore slittamento dei tempi (il nuovo termine fissato dall’FBI è il mese di maggio) sarebbe stato il  fallimento di un test che ha coinvolto 743 dipendenti e tutte le sedi attive negli Stati Uniti e all’estero dell’agenzia, e ha evidenziato problemi di tenuta da parte della infrastruttura hardware messa a punto per il funzionamento del sistema.

“Il ritardo è solo l’ultimo atto – afferma Fierce Government – di una saga pluriennale costellata di tentativi di rimpiazzare il vecchio sistema di gestione informatica dell’FBI, chiamato Automated Case Support, e oggetto di numerose critiche relative alla sua affidabilità e sicurezza. Dal 2006 a ottobre del 2010, la Lockheed Martin era stata individuata come il primo e principale fornitore per la realizzazione del progetto, con una commessa pari a 305 milioni di dollari per lo sviluppo tecnologico del sistema. Successivamente, dopo aver appreso dalle stime della Mitre Corp che Sentinel avrebbe richiesto altri 6 anni, e 351 milioni di dollari per essere completato, l’FBI ha deciso di assumere il controllo diretto della sua realizzazione, e ha definito una metodologia ad hoc, chiamata Agile, per il suo sviluppo”.

La metodologia, prosegue l’articolo, era stata giudicata positivamente dai redattori dell’audit perché eliminava sia i rischi di ulteriori sforamenti del budget, sia quelli relativi alle funzionalità attese del sistema. Nonostante questo però, anche a causa degli ulteriori ritardi causati dal fallimento del test dello scorso ottobre, il Dipartimento di Giustizia pare essere ora molto dubbioso sulle possibilità di arrivare alla fine del progetto senza ulteriori esborsi di denaro. “Gli auditor – riporta Fierce Government – temono che il budget di 451 milioni di dollari (già cresciuto rispetto ai 425 miloni stimati inizialmente) non sarà più sufficiente, perché se finora nella cifra si contemplavano anche le spese di manutenzione e gestione del sistema nei primi due anni successivi al suo lancio, adesso l’FBI sembra intenzionata a impiegarla per coprire i soli costi di sviluppo”.

Tornando indietro nel tempo, un altro articolo di Fierce Government risalente al 2010 forniva maggiori dettagli sullo stato di attuazione del progetto. “Gli agenti possono usare Sentinel per creare i moduli relativi alle proprie pratiche – si leggeva nel testo – ma ancora oggi devono stamparli per farli firmare dai propri superiori, e successivamente  conservarle le copie cartacee negli archivi”.

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ultima modifica 2012-01-05T00:20:00+02:00
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