America, l’Air Force rottama i floppy disk

Per la gestione dei missili intercontinentali annunciato il passaggio alle memorie SSD

Come annunciato da tempo, gli Stati Uniti sono in procinto di abbandonare l’utilizzo dei floppy disk per la gestione delle testate missilistiche intercontinentali. La conferma è stata data dal colonnello Jason Rossi alla testata di settore C4isernet . I dischi fin qui impiegati saranno sostituiti con una “soluzione di storage digitale a stato solido dalla sicurezza elevata”.

Negli anni scorsi si era a più riprese parlato della scelta apparentemente bizzarra di affidarsi a soluzioni così obsolete per la gestione di tematiche di sicurezza nazionale di una simile delicatezza . Una prima inchiesta nel 2014, cui aveva fatto seguito un ulteriore lavoro giornalistico a cura del Washington Post nel 2016, avevano raccontato con dovizia di particolari il funzionamento del sistema SACCS, acronimo che sta per Strategic Automated Command and Control System. 

Sintetizzando al massimo, e rimanendo sugli aspetti più romanzeschi di una questione per forza di cose molto più complessa, il sistema si basava, e in parte tuttora si basa, sull’impiego di floppy disk da 8 pollici e di computer IBM Serie 1, a loro volta introdotti nel 1976, per la circolazione delle informazioni di intelligence relative alla difesa missilistica nazionale, e la gestione operativa delle stesse testate. Volendo dare ulteriori tratti di colore al quadro, nel caso in cui il Presidente in persona avesse dovuto impartire un ordine di lancio dei missili utilizzando la famigerata valigetta nera, l’intera operazione sarebbe passata dall’utilizzo di queste tecnologie.

Tutto ciò, come ampiamente spiegato in passato e ulteriormente ribadito anche in occasione del recente annuncio del colonnello Rossi, per garantire la massima inviolabilità del sistema. “Paradossalmente - si legge a riguardo su Punto Informatico - ciò che fino ad oggi ha reso SACCS inviolabile, è proprio il suo essere in qualche modo obsoleto: non è connesso alla Rete, non dispone di un indirizzo IP, non permette alcun tipo di accesso da remoto”.

Caratteristiche che rimarranno inviolate, ha assicurato Rossi, anche con il prossimo passaggio dai floppy disc alle memorie SSD. "Scherzo con le persone dicendo che il SACCS è il sistema informatico più datato tra quelli impiegati dall’aeronautica militare americana. Ma è proprio questa caratteristica che lo rende così sicuro: non puoi hackerare qualcosa che non ha in indirizzo IP. Si tratta di un sistema particolarmente unico, è vecchio e funziona in maniera estremamente efficace".

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