Blockchain in ambito sanitario
Per Agenda Digitale, Giorgio Angiolini illustra alcuni scenari di applicazione della tecnologia
Per Agenda Digitale è stato pubblicato un approfondimento a firma di Giorgio Angiolini sui possibili scenari di applicazione delle soluzioni blockchain in ambito sanitario. Dopo un cenno ai vantaggi che potrebbero derivare dalla realizzazione di simili scenari, l’esperto ipotizza i seguenti ambiti applicativi:
- Un medico prescrive farmaci durante la visita di un paziente. Se la prescrizione è inserita nel sistema sanitario “distribuito” – basato su blockchain – allora si attiva uno smart contract. La farmacia viene informata che il paziente ha bisogno di quel farmaco. Al paziente non resta che andare a ritirarlo. Tutto senza necessità di tessere, ricette e quant’altro.
- Un altro esempio è l’automazione della supply chain, un utilizzo che è già diffuso in molti altri settori ed è utilizzabile anche in Sanità, nello specifico, per la tracciabilità dei farmaci. Si stima che il 10% dei farmaci nel mondo sia contraffatto, inclusi i medicinali salvavita, con potenziali danni per il paziente. È un problema grave. La blockchain garantisce la certezza sulla provenienza del farmaco ed evita le contraffazioni.
- Usare la blockchain per la tracciabilità dei farmaci è molto interessante, non solo per evitare la contraffazione. Oltre ad assicurare la catena dalla produzione alla distribuzione, consente di disporre di maggiori informazioni sul farmaco. Ad esempio un QRcode sull’etichetta del farmaco può fornire l’informazione se è stata eventualmente interrotta la catena del freddo, registrando che il farmaco potrebbe non essere più efficace. Per alcune tipologie di farmaci, infatti, è importante che venga mantenuta una certa temperatura per la corretta conservazione.
- La blockchain può essere adottata anche nella cartella clinica elettronica. In questo caso emerge un concetto nuovo: far riappropriare l’utente dei propri dati, rendendolo più confidente sul loro utilizzo. I dati sanitari sono estremamente riservati, tanto da essere tutelati da una specifica legislazione. Ad oggi in Italia questi dati sono detenuti dalle singole Regioni. Si sta lavorando sull’interoperabilità di questi processi a livello interregionale (con il Fascicolo Sanitario Elettronico). Con la blockchain, si possono realizzare scenari in cui il paziente dispone dei propri dati, portandoli con sé ovunque, anche all’estero.