Canada, il digitale per valorizzare le culture indigene
Su iniziativa dell’UNESCO, nel 2019 si celebra l’Anno internazionale delle lingue indigene. Per aderire all’iniziativa, gli Archivi e Biblioteche Nazionali del Canada (Library and Archives Canada, LAC) hanno annunciato la prosecuzione di alcuni progetti per le preservazione e la valorizzazione, anche tramite le tecnologie digitali, dei patrimoni linguistici e culturali riconducibili alle varie culture indigene presenti sul territorio nazionale. Stando al censimento del 2016, più di un milione e seicentomila persone appartengono ai grandi gruppi etnici dei First Nations, dei Métis e degli Inuit, per un totale di oltre 70 lingue indigene parlate in seno alle varie comunità che ne fanno parte.
Le iniziative dei LAC sono finalizzate alla conservazione e valorizzazione di dizionari, volumi di canzoni e registrazioni audio e video raccolte presso svariate biblioteche e istituzioni culturali disseminate in tutto il Paese.
Come si apprende da un approfondimento a cura di IFLA, The International Federation of Library Associations, sono due i progetti di maggiore rilevanza promossi in questo specifico ambito: “We Are Here: Sharing Stories” e “Listen, Hear Our Voices”. Per la loro promozione, l’istituzione nazionale ha dato vita ad un un consiglio composto da rappresentanti delle comunità indigene, anche per rimarcare una volontà di riconciliazione dopo decenni nei quali tali minoranze sono state oggetto di costanti e significative discriminazioni.
Specie per quanto riguarda il progetto “Listen, Hear Our Voices”, i LAC hanno formalizzato numerosi accordi di collaborazione con le comunità territoriali per agevolare il lavoro di individuazione e digitalizzazione dei patrimoni culturali indigeni in forma orale. Tra le forme di sostegno rientrano finanziamenti, iniziative di formazione e servizi digitali che permettano alle comunità di lavorare in autonomia. Sempre a tale scopo, alcune persone appartenenti ai gruppi dei First Nations, dei Métis e degli Inuit sono state assunte dai LAC e lavorano presso sedi periferiche attive nei loro territori di riferimento. “L’obiettivo principale - si legge sul sito di IFLA - è fare leva su queste iniziative per favorire una rivitalizzazione delle lingue indigene nei loro stessi territori”.