Cloud pubblico: passaggi e competenze necessari
Su Agenda Digitale è stato pubblicato l’approfondimento Tutta la PA in cloud? Ecco i passaggi e le competenze necessari, a firma di Massimiliano Nicotra. “A fronte degli indubbi vantaggi in termini di costi e risorse pubbliche - si legge nell’abstract - il passaggio al modello “cloud first” per i servizi della PA implica una serie di investimenti in termini di competenze e conoscenze sui dipendenti pubblici. Vediamo quali sono le più importanti”. Di seguito l’introduzione:
Nel passaggio al cloud dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione, non bisogna dimenticare che mentre da una parte il cloud semplifica ed ottimizza gli impegni infrastrutturali del singolo ente, dall’altra richiede un investimento in termini di competenze e conoscenze sui dipendenti della pubblica amministrazione.
A fronte quindi dei vantaggi in termini di costi e risorse degli interventi a livello di infrastrutture volti ad incentivare l’utilizzo del cloud previsti dal Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, gli enti devono saper valutare tutti i passaggi necessari e le relative competenze. Facciamo pertanto una veloce panoramica.
Secondo il modello strategico evolutivo dell’informatica nella pubblica amministrazione, nella scelta dei sistemi da utilizzare nell’erogazione dei servizi pubblici deve essere applicato il principio “cloud first”, ossia la pubblica amministrazione deve preferire in via prioritaria di affidarsi ad alcuni fornitori, qualificati secondo la procedura indicata nelle circolari AgID n. 2 e 3 del 2018, che erogano appunto servizi di elaborazione dati in modalità remota (nella tipica forma SaaS – Software as a Service) e consentendo di attestare sui loro server gli applicativi che necessitano alla PA per lo svolgimento delle proprie funzioni pubbliche…