Completata la digitalizzazione degli atti processuali del disastro del Vajont

Il faldone contiene 5.205 documenti prodotti durante il lungo iter giudiziario istituito per accertare le responsabilità della strage. Contestualmente alla conclusione dell’intervento, è stato disposto il trasferimento permanente dell’intero corpus cartaceo dalla sede dell’Archivio di Stato de L’Aquila a quella di Belluno

A 17 anni dall’inizio del progetto, è stato portato a termine l’intervento di digitalizzazione dei 5.205 documenti processuali relativi al disastro del Vajont. Contestualmente al completamente dell’opera, DGA, Direzione generale Archivi, ha emanato un decreto con il quale si dispone il trasferimento permanente dell’intero corpus cartaceo dell'iter giudiziario da L’Aquila - dove nel 1968 fu spostato il processo per l’accertamento delle responsabilità della strage, per motivi di ordine pubblico - alla sede dell’Archivio di Stato di Belluno. Una copia digitale integrale del fascicolo sarà a sua volta consegnata all’Archivio di Stato de L’Aquila. 

L’intervento di digitalizzazione - si legge in una nota del Ministero della Cultura - è stato realizzato nell’Archivio di Stato di Belluno, mentre la pubblicazione nei sistemi archivistici nazionali è stata curata dall’Istituto centrale per gli Archivi.  

Il fascicolo processuale rappresenta una fonte imprescindibile per la memoria collettiva, riconosciuta anche dall’UNESCO che nel 2023 ha inserito i documenti e i materiali probatori dei processi penali per il disastro della diga del Vajont del 9 ottobre 1963 nel Registro Internazionale Memoria del Mondo.

Il fascicolo raccoglie 257 buste di documentazione prodotta sia dal Tribunale di Belluno sia da quello dell’Aquila e dalla Corte di Appello dell’Aquila dove, tra il novembre del 1968 e l'ottobre del 1970, si svolse il processo. Tale documentazione era custodita nell’Archivio di Stato de L’Aquila, dove era iniziato un intervento di inventariazione e digitalizzazione sospeso a seguito del grave terremoto che il 6 aprile 2009 colpì la città.

Per consentire la ripresa delle attività, i sindaci dei Comuni di Longarone, L’Aquila, la Direzione generale Archivi e i direttori degli Archivi di Belluno e L'Aquila il 4 dicembre 2009 sottoscrissero un protocollo d’intesa finalizzato al trasferimento temporaneo nell'Archivio di Stato di Belluno del fascicolo processuale e alla realizzazione di un archivio con riproduzione della documentazione relativa al “Fondo Vajont”.

Adesso, dopo oltre 3 lustri, le operazioni di digitalizzazione sono state concluse. Di conseguenza, la Direzione generale Archivi ha ritenuto di dover affidare in via definitiva all'Archivio di Stato di Belluno il fascicolo processuale cartaceo, ormai fruibile da remoto. 

La presenza della parte documentale va ad integrare quella delle testimonianze materiali costituite dai materiali probatori, già disponibili per la fruizione al Museo del Vajont, ricostituendo, in un percorso unico, l'unità delle testimonianze e rappresentando un presidio di memoria nei luoghi del disastro”.

Leggi il comunicato integrale su cultura.gov.it

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ultima modifica 2024-12-09T12:21:57+01:00
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