Condivisione di dati riservati: una sentenza
La Cassazione ha confermato la condanna di un dipendente che aveva inviato via email informazioni riservate su un correntista a un collega non autorizzato alla loro visione
Con la sentenza n° 565, depositata lo scorso 29 novembre, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di un dipendente bancario reo di avere utilizzato il proprio indirizzo email aziendale per inviare informazioni riservate su un correntista dell’istituto, ad un collega non autorizzato alla loro consultazione.
Confermando il precedente grado di giudizio, con la sentenza (segnalata dalla newsletter La PA Digitale), la Corte ha stabilito che il dipendente ha commesso un reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.