Da Wikipedia all’Internet Archive
L’Internet Archive ha annunciato un nuovo accordo di collaborazione con Wikipedia per collegare le citazioni contenute nelle voci dell’enciclopedia ai libri cui fanno riferimento. La collaborazione è già stata avviata da un pò di tempo e da un articolo dell’edizione americana di Wired si apprende che ha finora ha portato al collegamento di circa 130.000 riferimenti di Wikipedia verso 50.000 libri. Questi ultimi fanno parte di un vasto patrimonio di volumi digitalizzati dall’Internet Archive, che ammonta oggi a 3,8 milioni di titoli e continua a crescere al ritmo di 1.000 acquisizioni al giorno.
Tecnicamente, il collegamento dalle citazioni di Wikipedia ai libri digitalizzati dall’Internet Archive si traduce sia nella possibilità di consultare due pagine dei volumi, in corrispondenza del numero di pagina segnalato nella citazione (qualora sia presente), sia in quella di prendere in prestito per due settimane una copia del libro digitale, a meno non sia già stato richiesto da un altro utente.
Duplice lo scopo dell’operazione. Quello più immediato è semplificare la vita di studenti, ricercatori, accademici, professionisti dell’informazione e chiunque altro si affidi all’enciclopedia online per i propri lavori e ha spesso necessità di approfondire le sue voci, risalendo alle fonti citate.
L’altra, di natura più filosofica o se si vuole idealistica, è contrastare la deriva dei media digitali come veicoli di informazioni non attendibili, se non palesemente false. Dopo le elezioni del 2016, quando le ricadute negative del fenomeno fake news si fecero evidenti in tutta la loro dirompenza, il fondatore e attuale direttore dell’Internet Archive Brewster Kahle lanciò alcune iniziative di incontro e confronto con altri soggetti per creare un fronte comune contro tali fenomeni. Fu proprio in occasione di uno di questi eventi che venne lanciata l’idea di rafforzare la reputazione di affidabilità e autorevolezza di Wikipedia, puntando tra le altre cose su un più robusto e sistematico collegamento tra le voci e le fonti alla base della loro scrittura.
Inizialmente, l’Internet Archive affrontò la questione impegnandosi per “aggiustare” i link rotti dell’enciclopedia. Come tutti i collegamenti ipertetstuali, anche quelli di Wikipedia sono estremamente instabili: basta che un contenuto web scompaia, o magari diventi accessibile solo a pagamento, per vanificare la loro esistenza. Forte degli oltre 387 miliardi di pagine web salvati dal 2001 ad oggi, l’Internet Archive dispone però di risorse inestimabili per risolvere almeno in parte il problema; e con la creazione di un apposito bot che scandaglia le pagine di Wikipedia alla ricerca di link rotti, ad oggi è riuscito già a ripristinare oltre 14 milioni di collegamenti, reindirizzandone circa 11 milioni verso i server dello stesso Internet Archive.
Ora, mentre questa fondamentale opera di “manutenzione” online prosegue con ritmi esponenziali, qualcosa di analogo avviene anche sul versante dei libri digitali. E in controluce racconta dell’altra grande ambizione, peraltro dichiarata, dell’Internet Archive. Non solo salvare e archiviare la maggior parte possibile della sterminata mole di informazione prodotta e condivisa direttamente sui media digitali, ma fare lo stesso anche per l’intero patrimonio librario dell’umanità, perseguendo l’utopico obiettivo di digitalizzare e rendere accessibili tutti i volumi prodotti e di futura realizzazione, per affermarsi in via definitiva come la Biblioteca d’Alessandria dell’era digitale.