Dalle trincee a Internet: on line i diari dei soldati britannici della Prima Guerra Mondiale
Annunciando la novità, i curatori del progetto precisano che i documenti appartengono a un ricchissimo corpo di memorie custodite nella collezione War Office 95: un milione e mezzo di pagine liberamente consultabili, a partire dal 1960, presso la sede londinese dei National Archives. Non si tratta di diari personali – spiegano a riguardo, aggiungendo che materiale di questo genere può però essere reperito presso l’Imperial War Museum – ma di rapporti dettagliati che i soldati britannici erano tenuti a redigere con cadenza quotidiana durante il loro servizio in trincea. Ciononostante – come si ha modo di leggere sul Guardian che riporta il parere di uno dei promotori dell’iniziativa – si tratta comunque di documenti che permettono di “umanizzare qualcosa di estremamente disumano come solo la guerra può essere”. Un obiettivo di non poco conto, se si considera che l’ultimo veterano britannico sopravvissuto a questa terribile esperienza è morto nel 2009, all’età di 111 anni, e che quindi d’ora in avanti non sarà possibile affidarsi al ricordo dei testimoni diretti per rievocare quei momenti.
Nello specifico, accedendo on line ad un apposito sito è possibile leggere i diari delle prime 3 divisioni di cavalleria e delle prime 7 divisioni di fanteria inviate sui fronti francese e belga. In alcuni casi si tratta di veri e propri bollettini che riportano le perdite quotidiane; in altri invece si va più nel dettaglio, con la descrizione di operazioni di guerra, rapporti di intelligence e altri materiali, tra cui ad esempio le liste dei soldati insigniti di medaglie e onorificenze. In consultazione ci sono anche diverse mappe, mentre alcuni dettagli di carattere confidenziale sono stati rimossi prima della pubblicazione on line dei diari.
Questi ultimi sono disponibili in formato pdf, anche per il download, e possono essere consultati a partire da diverse chiavi di ricerca, tra cui ad esempio i nomi dei soldati, le date, i luoghi e le varie unità di combattimento (reggimento, battaglione, brigata o divisione). Per rendere la ricerca ancora più dettagliata e completa, i National Archives hanno anche lanciato una campagna di taggatura collettiva rivolta ai cittadini interessati. Consultando un breve tutorial, i volontari possono scandagliare le pagine dei diari e classificarle con le date, i luoghi, le attività o le persone che vi sono citate. Questo specifico progetto viene promosso con la collaborazione dell’Imperial War Museum e di Zooniverse, associazione leader mondiale nel campo del crowdsourcing, già distintasi per esemplari campagne di taggatura collettiva dedicate alla classificazione delle galassie, o ad altri argomenti di carattere scientifico.
Inquadrando il progetto in quella che viene definita come una vera e propria “ossessione britannica per la Prima Guerra Mondiale”, un articolo del NY Times fornisce ulteriori dettagli a riguardo. Leggendolo, si scopre ad esempio che i diari sono stati digitalizzati e messi on line anche grazie ad un gruppo di volontari, e che alcune pagine sono ricche di contenuti che non era possibile comunicare ai propri cari nella corrispondenza privata spedita dal fronte. Tra questi, molto probabilmente, il drammatico racconto dei primi giorni di guerra del capitano James Patterson:
“I cadaveri di tanti poveri soldati giacciono ovunque. Trincee, resti di equipaggiamenti, vestiti (quasi sempre macchiati di sangue), munizioni, strumenti, elmetti, ecc. ecc. sparsi dovunque. Dovunque lo stesso segno duro, triste e spietato della battaglia e della guerra. Ho lo stomaco già pieno di tutto questo”.