Datacenter pubblici: modalità e motivi del censimento
Come notiziato di recente, dallo scorso 23 aprile è in svolgimento la seconda fase del censimento sul patrimonio ICT delle pubbliche amministrazioni, con particolare attenzione ai data center, a cura dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Su Agenda Digitale, un articolo a firma di Giovanni Rellini Lerz, professionista dell’Agenzia, illustra modalità e motivi della ricognizione, la cui conclusione è prevista il prossimo 6 giugno.
Tale attività - si legge in apertura - attua quanto previsto dalla circolare n. 05 del 30 novembre 2017, “Censimento del patrimonio ICT delle Amministrazioni e qualificazione dei Poli Strategici Nazionali”, che definisce proprio l’iter del Censimento del patrimonio ICT delle amministrazioni e la procedura di qualificazione dei Poli Strategici Nazionali (PSN).
Il Censimento è rivolto a tutte le Amministrazioni che dispongono di infrastrutture fisiche, e consentirà loro di valorizzare il proprio patrimonio informativo e individuare il raggruppamento di appartenenza dei Data Center in uso rispetto alla classificazione contenuta nel Piano Triennale dell’informatica delle PA 2017-2019 (PT).
Le Amministrazioni tenute al Censimento sono quelle richiamate dall’art. 2 comma 2 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che fa riferimento “alle Pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto del riparto di competenza di cui all’articolo 117 della Costituzione, nonché le società a controllo pubblico, come definite nel decreto legislativo adottato in attuazione dell’articolo 18 delle legge n. 124 del 2015, escluse le società quotate come definite dallo stesso decreto legislativo adottato in attuazione dell’articolo 18 delle legge n. 124 del 2015”...