Digitalizzati e online i manoscritti autografi di Giacomo Leopardi
Su iniziativa della Biblioteca Nazionale di Napoli è stato digitalizzato e pubblicato online il Fondo Leopardi, raccolta documentale dei manoscritti autografi di Giacomo Leopardi.
“Alla morte di Giacomo Leopardi nel 1837 - si legge in una nota della Biblioteca - i suoi autografi rimasero in possesso di Antonio Ranieri, amico napoletano del poeta, che le custodì e ne preservò l'integrità per oltre cinquant'anni. Fu appunto Ranieri che ne dispose il passaggio per lascito testamentario alla Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui le carte sarebbero pervenute, tuttavia, soltanto al termine di una lunga controversia giudiziaria. Espropriato dallo Stato nel 1897 e affidato dapprima all'esame di una commissione ministeriale insediata nella Biblioteca Casanatense di Roma e presieduta dal Carducci, il prezioso archivio leopardiano sarà ufficialmente consegnato all'istituto napoletano il 19 maggio 1907.
Oltre alla documentazione autografa della maggior parte dei Canti (tra gli altri Alla luna, L'Infinito, Ultimo canto di Saffo, A Silvia, Le ricordanze, Il sabato del villaggio, Canto notturno, ecc.) e delle Operette morali, il fondo conserva i manoscritti d'autore del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815), del Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica (1818), del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani (1824), dei centoundici Pensieri (1831-1835) e, in primo luogo, le 4526 pagine dello Zibaldone (1817-1832), ora raccolte in sei volumi”.
A seguito dell’intervento, è ora possibile consultare in rete oltre 15.000 riproduzioni digitali dei manoscritti, tra cui opere rilegate e carte sciolte. Le risorse sono fruibili mediante un visualizzatore di immagini ad alta risoluzione, attraverso una teca digitale, che consente la gestione e la visualizzazione, mediante interfaccia web, di una vasta tipologia di documenti. La stessa tecnologia assicura inoltre la conservazione a lungo termine dei materiali digitali.