I nuovi sistemi di identificazione digitale alla luce delle prospettive di modifica del Regolamento eIDAS 2.0

L’argomento è oggetto di un approfondimento a firma di Nicola Testa per Agenda Digitale

Su Agenda Digitale è stato pubblicato l'approfondimento “eIDAS 2.0: la nuova frontiera dei sistemi di identificazione digitale”, a firma di Nicola Testa. “In Ue - si legge nell’abstract - è in discussione la modifica del Regolamento in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari. La novità più importante è rappresentata dal cosiddetto eWallet, il nostro “portafoglio digitale” per i documenti personali. Come funzionerà, i vantaggi, le implicazioni e le relazioni con SPID, CIE e gli altri sistemi correlati”. Di seguito l’introduzione dell’articolo:

Negli ultimi mesi si è molto parlato, e spesso anche a sproposito, di SPID, il Sistema pubblico di identità digitale sul quale l’Italia è da sempre stata uno dei paesi europei maggiormente all’avanguardia. L’argomento resta di stretta attualità e ora possiamo ritenere si capisca meglio anche il riferimento a un ormai prossimo abbandono di questo sistema di riconoscimento digitale cui aveva esplicitamente fatto riferimento il governo, non mancando di destare una serie di perplessità. Il punto è che si avvicina il momento in cui avverrà il passaggio a un vero e proprio “portafoglio digitale”, in cui troveranno stabile alloggio i nostri principali documenti personali (patente di guida, tessera sanitaria, certificato elettorale), nonché molti altri atti riguardanti il nostro rapporto quotidiano con la PA.

In ambito europeo è infatti in discussione la modifica del Regolamento n. 910/2014 del Parlamento e del Consiglio europeo in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Stiamo parlando di modifiche consistenti, fra le quali la novità più importante è rappresentata dal cosiddetto E-Wallet, quello che sarebbe appunto destinato a diventare il nostro “portafoglio digitale” per i documenti personali. E l’Italia si trova oggi in prima fila in questo nuovo percorso, che è anche il motivo per il quale si parla tanto di superare lo SPID.

Non dobbiamo peraltro dimenticare che, da un punto di vista tecnologico, vi sono differenti sistemi in grado di concretizzarsi in procedure di identificazione. Tuttavia, strumenti associati a un supporto fisico o materiale, come la Carta di Identità Elettronica, si contraddistinguono per un livello di sicurezza superiore allo SPID, che è tutto digitale. Nel caso dello SPID, infatti, è sempre possibile farsi emettere una firma una volta che ci si è autenticati. E ciò rende questo sistema maggiormente vulnerabile, ovvero soggetto a potenziali contraffazioni o hackeraggi, proprio in rapporto alla rapida evoluzione delle tecnologie digitali e delle crescenti competenze acquisite nel loro uso, che possono facilmente consentire di bypassare il momento dell’autenticazione. Il supporto materiale o fisico, al contrario di quello meramente digitale, non è parimenti alterabile.

Governo e tecnici del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio assicurano che il nuovo sistema improntato all’E-Wallet comporterà ancora la possibilità di utilizzo dello SPID, anche se in prospettiva si andrà verso la diffusione di strumenti in grado di assicurare una maggiore protezione dei nostri dati sensibili. Ma al di là di questo aspetto tecnico, anche se sappiamo che in questo momento lo SPID è il sistema di riconoscimento utilizzato da 35 milioni di italiani, ciò che più è conta è l’insieme dei cambiamenti che, a seguito della riforma dell’eIDAS, interverranno nel campo della identificazione digitale e dei servizi fiduciari ad essa connessi, a partire dalle caratteristiche di funzionamento proprio dell’E-Wallet”.

Leggi l’articolo integrale su Agenda Digitale

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ultima modifica 2023-07-27T15:41:04+02:00
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