I Poli di conservazione nel Piano Triennale
Su Agenda Digitale è stato pubblicato l’articolo “I Poli di conservazione nel nuovo Piano triennale: stato dell’arte e prossimi step”, a firma di Giovanni Manca. Nell’abstract si legge quanto segue: “I temi della dematerializzazione e della conservazione digitale di lungo periodo nel nuovo Piano triennale, in attesa delle linee guida sul documentale in corso di messa in opera. Al centro della riforma, i poli di conservazione”. Di seguito l’introduzione:
Il piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021 affronta in maniera efficace il tema della conservazione digitale permanente – quella cioè effettuata ai fini della memoria storica – e, contestualmente, dedica il paragrafo 6.8 al tema dei poli di conservazione.
Cioè a quei Poli Strategici Nazionali (PSN) che svolgono anche funzioni di conservazione.
Occorrerà tuttavia aspettare, presumibilmente, le Linee guida sul documentale per comprendere se e come verrà posto rimedio al problema del coordinamento con la normativa sul cloud.
Vediamo nello specifico in che modo il nuovo Piano triennale Agid delinea lo scenario sulla dematerializzazione e della conservazione digitale e quali sono i prossimi step in tema di dematerializzazione degli archivi e interoperabilità e le criticità aperte.
Digital first nella PA e Poli di conservazione
Il nuovo Piano triennale ribadisce il principio del digital first riproponendolo come digital by default, “digitale per definizione” in armonia con il privacy by default stabilito nel regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Gdpr); le pubbliche amministrazioni forniscono servizi digitali come opzione predefinita.
Naturalmente per agire in modalità digitale è indispensabile che le amministrazioni forniscano e gestiscano nell’intero ciclo di vita dei documenti informatici come definito nel Codice dell’amministrazione digitale.
A questo riguardo, i poli di conservazione citati nel piano triennale Agid si collocano nel più ampio tema della conservazione digitale.
Ovvero l’attività volta a gestire i documenti informatici, che, a norma di legge, viene realizzata attraverso il ricorso ai conservatori accreditati da AGID, obbligatori per la PA.
La conservazione digitale può anche essere svolta in autonomia dalla PA con propri sistemi interni. Il Piano triennale però affronta in modo efficace il tema della conservazione permanente, cioè quanto indispensabile ai fini della memoria storica. In questo caso le amministrazioni possono rivolgersi ai Poli di conservazione…