Firma remota: i possibili impatti delle proposte di modifica al regolamento eIDAS
Su Agenda Digitale, Giovanni Manca ha dedicato un focus alla modifica all’ultima bozza del Regolamento europeo eIDAS, in materia di identità elettronica e servizi fiduciari, che potrebbe avere impatti sulla normativa italiana in materia di firme remote.
“La principale forze della firma remota - scrive l’esperto in apertura - è nella sua possibilità di utilizzo “dappertutto”. La base tecnologica che la caratterizza è anche perfettamente collocata nelle architetture basate sul cloud. Nello scenario che si è consolidato in Italia la firma remota è la modalità di sottoscrizione ampiamente più diffusa per la firma elettronica qualificata (FEQ) o l’equivalente firma digitale. Un FEQ utilizza certificati qualificati e l’articolo 24, paragrafo 1 del Regolamento eIDAS disciplina la verifica dell’identità per il rilascio di certificati qualificati. Un accesso semplice ai certificati qualificati è la base per un facile accesso a QES. bozza del nuovo regolamento europeo eIDAS si propone di modificare questo paragrafo.
Vengono proposte - prosegue Manca - quattro modalità utilizzabili per verificare l’identità di un soggetto, sono i punti a-d dell’articolo, con una nuova proposta di atti attuativi. La motivazione di base che sostiene la proposta di modifica è basata sulla necessità di rimozione delle restrizioni e degli ostacoli non necessari all’armonizzazione all’interno del mercato interno europeo…”.
Tra gli argomenti trattati:
- Firma remota, cosa cambia
- Cosa dice il nuovo eIDAS
- Autenticazione e certificato qualificato
- Utilizzo di un certificato qualificato esistente
- I motivi della proposta
- Ulteriori metodi di identificazione
- La presenza fisica
- Atti di esecuzione
- Verso lo standard
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