Insegnamenti e trattati: la letteratura tibetana rivive online

La più ampia collezione di manoscritti e opere appartenenti alla cultura orientale digitalizzata su iniziativa del Buddhist Digital Resource Center e dell’Internet Archive

Su iniziativa del Buddhist Digital Resource Center e dell’Internet Archive, è stata pubblicata online la più ampia collezione di letteratura tibetana esistente al mondo. Della collezione fanno parte la più completa raccolta di pensieri riconducibili al Buddha, in tutte le lingue, e milioni di pagine di commentari alle stesse, più ulteriori documenti riguardanti discipline come la medicina, la storia e la filosofia.

La raccolta dei materiali che fanno parte della collezione è cominciata nel 1999, su iniziativa del fondatore del Buddhist Digital Resource Center Gene Smith, per proseguire praticamente fino ad oggi. Risale ad esempio agli scorsi mesi l’eccezionale ritrovamento di un antico manoscritto custodito in un monastero nel nord est del Tibet: risalente ai tempi della scuola Kadampa, attiva tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo, si riteneva fosse scomparso per sempre assieme a tutte le altre opere create nello stesso contesto. Questa nuova scoperta è solo l’ultima di una serie di analoghi ritrovamenti che hanno permesso di riportare alla luce scritti e lavori che si credeva perduti per sempre, o dei quali non si era neanche a conoscenza.

Sempre su iniziativa del centro, è attualmente in corso la digitalizzazione di documenti estremamente fragili e preziosi che andranno ad arricchire ulteriormente la collezione: tra questi alcuni manoscritti su foglie di palma ritrovati in Thailandia, dei testi in sanscrito rinvenuti nel Nepal, e l’intera collezione tibetana custodita presso la Biblioteca nazionale della Mongolia.

La digitalizzazione della collezione ha un grandissimo valore sia dal punto di vista accademico sia da una prospettiva culturale e sociale: “molti tibetani hanno lasciato la propria patria per l’India o altri Paesi del mondo - si legge sul blog dell’Internet Archive - le generazioni più giovani appartenenti a questa diaspora rischiano di crescere senza poter accedere agli insegnamenti della propria tradizione. Il lavoro del BDRC viene promosso proprio per fare in modo che chiunque possa accedere a tali insegnamenti”. “La nostra speranza - ha aggiunto un portavoce del centro - è che grazie al progetto si possa dare il via ad una nuova epoca di utilizzo di questi contenuti. L’apertura e l’accesso sono indispensabili per la preservazione culturale”.

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