Internet e la memoria collettiva
Partendo da un articolo di Andrea Daniele Signorelli pubblicato su Il Domani dal titolo “Internet si è rotta: coi siti cancellati sparisce la nostra memoria collettiva”, Massimo Mantellini sul suo blog su il sito de Il Post approfondisce il tema della fragilità della memoria digitale.
"A differenza di quanto pensavamo un tempo - si legge nell'articolo - la memoria digitale si è rivelata essere molto meno solida di quanto era logico aspettarsi, molto più fragile di quella affidata ad un supporto fisico come un libro di carta, assai più dipendente da variabili sulle quali non abbiamo grande controllo come i formati e l’hardware utilizzato o, più in generale, l’architettura stessa di rete, basata su protocolli e luoghi che hanno, nel loro essere effimeri, una della caratteristiche principali. [...]
Scompaiono interi archivi di prestigiosi quotidiani perché il tecnologo che se ne era occupato a suo tempo aveva scelto un formato di archiviazione che ora non si usa più, scompaiono gli archivi musicali di MySpace perché a un certo punto della parabola discendente di uno dei primi social network qualcuno si è stufato di spendere soldi nella manutenzione di quelle pagine che nessuno consulta più. Insomma, Internet non sembra essere l’archivio ideale, eterno e a portata di mano che ci eravamo immaginati."
Leggi l'articolo completo sul sito Il Post.