Israele e Germania collaborano per la digitalizzazione dei Rotoli del Mar Morto
I Rotoli del Mar Morto, o Manoscritti del Mar Morto, sono una collezione di centinaia di testi biblici, scritti in ebraico, aramaico e greco antico, rinvenuti nelle grotte di Qumran, nei pressi del Mar Morto, tra il 1946 e il 1956. Si tratta di documenti che risalgono a un’età che va dal 150 avanti Cristo al 70 dopo Cristo, e sono considerati come i terzi manoscritti in ordine di anzianità, tra quelli che riportano passi della Bibbia ebraica, sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Grazie a una nuova partnership tra istituzioni e centri di ricerca israeliani e tedeschi, è in partenza un progetto di digitalizzazione finalizzato sia alla preservazione nel tempo di queste testimonianze, sia alla possibilità di studiarne in maniera più accurata e approfondita le caratteristiche.
Al progetto parteciperanno esperti di informatica e ricercatori: entrambi collaboreranno allo progettazione e allo sviluppo di strumenti digitali avanzati per mezzo dei quali si cercheranno di stabilire connessioni e collegamenti tra i tanti minuscoli frammenti di testo che è possibile trovare sui Rotoli. Lo scopo dell’operazione è di creare un vero e proprio ambiente di lavoro virtuale che funzionerà come baso di partenza per la produzione e la pubblicazione di nuove versioni digitali, dinamicamente aggiornabili, dei manoscritti.
Tra le soluzioni che si ha intenzione di realizzare figurano delle funzionalità per supportare e facilitare la ricerca paleografica ed altre che cercheranno di mettere in correlazione testi e immagini, anche con lo scopo di favorire la ricerca incrociata tra differenti database. Utilizzando questi strumenti si potrà accedere alle riproduzioni digitali dei testi originali, ai vari lavori di traduzione stratificatisi nel tempo, ad immagini ad alta risoluzione, a voci e lemmi di dizionari e a versioni differenti dei testi, leggibili in parallelo.
L’utilizzo delle tecnologie digitali permetterà di lavorare a distanza, in simultanea da varie parti del mondo, sui manoscritti. La nuova piattaforma avrà quindi una vocazione internazionale ed è proprio confidando in un lavoro collaborativo su scala planetaria che i promotori del progetto auspicano la pubblicazione futura di nuove trascrizioni dei Rotoli.