Kosovo, on line un database per serbare memoria dei crimini di Guerra
Sul sito BalkanInsight si apprende che il database Zone of (Non) Responsibility è opera della sede belgradese dell’Humanitarian Law Centre, associazione umanitaria nata nel 1992 per documentare i crimini e le violazioni dei diritti umani commessi durante le guerre di Croazia e Bosnia prima, e Kosovo poi. E proprio quindici anni esatti dalla fase più cruenta di quest’ultimo conflitto, il sito va on line con lo scopo di rendere chiaro il ruolo della Serbia, e più nello specifico le responsabilità individuali di governanti, forze di polizia e militari, nelle azioni di guerra che colpirono l’etnia albanese.
La documentazione pubblicata on line fa riferimento in particolare alle operazioni compiute dall’esercito serbo a partire dal marzo del 1999, in concomitanza con l’avvio della campagna di bombardamenti da parte delle forze Nato, per allentare la pressione di Belgrado sul Kosovo. 800.000 i civili che furono costretti ad abbandonare le proprie case e territori – afferma l’associazione umanitaria presentando il sito – e circa 7.000 gli albanesi che furono uccisi a seguito della escalation di violenza.
Visitando il sito, per ogni singolo episodio accertato è possibile accedere al resoconto degli eventi, alle testimonianze delle vittime, alla catena di comandi e responsabilità, e ai documenti e agli atti ufficiali, spesso top secret, coi quali l’esercito serbo diede il via alle operazioni. Questi ultimi sono disponibili in inglese, essendo stati tradotti negli anni scorsi dagli organismi di giustizia internazionale che hanno provato a individuare le responsabilità per i crimini commessi. Per ogni singola azione è possibile anche sapere se sono in corso o meno procedimenti presso questi stessi tribunali, e nel caso si forniscono ulteriori documenti e materiali che fanno riferimento agli stessi. Dove presenti infine, il sito fornisce anche foto e altri materiali prodotti all’epoca dai media per documentare i tragici accadimenti in corso.