La CIE verso la compatibilità eIDAS
Dopo lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, anche la CIE, acronimo col quale a sua volta si fa riferimento alla Carta di Identità Elettronica, si avvia ad essere uno strumento adatto per accedere ai servizi digitali forniti dai vari Paesi dell’Unione Europea. Facendo seguito a un percorso cominciato a inizio anno, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) ha infatti comunicato di avere concluso con esito positivo la fare di “peer reviewing” della CIE, necessaria per proseguire verso l’obiettivo dell’accesso ai servizi digitali europei.
L’iter - si legge nella nota di AGID - è stato avviato a gennaio 2019 da AgID, che rappresenta l’Italia nei tavoli di lavoro sull’attuazione del regolamento eIDAS. Al termine del percorso, la Commissione pubblicherà entro due mesi lo schema nella Gazzetta Ufficiale Europea, consentendo - entro i successivi 24 mesi - l’adeguamento dei sistemi di tutti gli Stati dell’Unione che permetteranno l’accesso, oltre che con l’identità digitale SPID, anche tramite CIE ai propri servizi digitali.
L'Italia, con la notifica europea di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e quella della CIE, è il primo paese in Europa ad aver ultimato l’iter per la notifica europea di due diversi sistemi di identità digitali. Anche Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Olanda e Regno Unito hanno provveduto a notificare i propri sistemi di autenticazione ai servizi online.