La Corte UE: no alla conservazione preventiva, generalizzata e indifferenziata dei dati sul traffico e l'ubicazione raccolti dai cellulari
Con una sentenza pubblicata la scorso 5 aprile, la Corte di giustizia europea ha confermato che la conservazione preventiva, generalizzata e indifferenziata dei dati raccolti dai cellulari, relativi al traffico e all’ubicazione delle persone, per finalità di lotta ai reati gravi, non è lecita.
Nel pronunciamento si precisa però che le singole autorità nazionali possono disporre una conservazione rapida dei dati subito dopo l’avvio di attività di indagine su reati gravi. Non solo: il diritto comunitario non impedisce l’emanazione di leggi che contemplino attività di conservazione mirata dei dati per la lotta alla criminalità grave e il contrasto alle minacce nei confronti della sicurezza nazionale.
Alla sentenza è stato dedicato un approfondimento a firma di Patrizia Licata su CorCom.
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