La Direzione generale Archivi spinge per l’utilizzo della piattaforma unica Archivio Digitale

Con una circolare inviata di recente, gli Archivi di Stato e le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche sono stati invitati a utilizzare esclusivamente il portale per gestire, trattare, descrivere e pubblicare le risorse digitali e le descrizioni archivistiche

Con una circolare trasmessa lo scorso 30 aprile, la Direzione generale Archivi del Ministero della cultura ha invitato tutti gli Archivi di Stato e le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche ad utilizzare esclusivamente il portale Archivio Digitale, per la gestione, il trattamento, la descrizione e la pubblicazione delle risorse digitali nonché delle descrizioni archivistiche. “L’utilizzo di tale portale - si legge nel testo - è gratuito per gli istituti, avendo già sopportato l’Amministrazione centrale gli oneri relativi”. 

Nella circolare si fa presente anche che “l’Istituto centrale per gli archivi (ICAR) ha ormai consolidato l’uso di detta piattaforma per la memorizzazione e la pubblicazione degli oggetti digitali prodotti nell’ambito dei progetti di digitalizzazione realizzati dagli Archivi di Stato e dalle Soprintendenze archivistiche e ciò ha già permesso non solo di pubblicare i risultati dei nuovi progetti ma anche di recuperare quelli pregressi, promossi nel tempo dagli Istituti”.

Il portale Archivio Digitale - prosegue la nota - accessibile anche dal sito della Direzione generale Archivi a questo link, pur garantendo la visibilità del singolo Istituto e consentendo di poter gestire in autonomia la selezione delle risorse da pubblicare (con il supporto tecnico dell’ICAR), permette di superare il particolarismo digitale che ha fino ad oggi contraddistinto gli Istituti archivistici che si sono gravati, tra l’altro, dei costi per l’acquisto dei software, la loro manutenzione, il loro mantenimento e la migrazione dei contenuti verso i sistemi nazionali. È intuibile il vantaggio, per tutti gli utenti, di avere un unico punto di accesso alle risorse digitali relative al patrimonio archivistico e, per l’Amministrazione, di non sopportare ulteriori costi sia per la manutenzione dei singoli portali che per la migrazione di questi verso il nuovo Sistema informativo archivistico e, conseguentemente, verso il nuovo ecosistema digitale del Ministero”.

In un comunicato che presenta i contenuti della circolare, la Direzione generale Archivi fornisce ulteriori informazioni sul portale Archivio Digitale. “L’Istituto Centrale per gli Archivi (ICAR) - si legge a riguardo - ha avviato nel 2018 il progetto per la realizzazione di una digital library dedicata agli Archivi di Stato e alle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche, utilizzando la piattaforma open source per la gestione integrata dei beni culturali MetaFAD. L’Archivio Digitale così configurato prevede un’infrastruttura tecnologica coordinata centralmente dall’ICAR per lo storage, la gestione e la pubblicazione online delle riproduzioni digitali, che si articola nei diversi istituti aderenti, dotati ciascuno di un accesso personalizzato e autonomo.

Archivio Digitale costituisce una nuova piattaforma tramite la quale, da un unico punto di accesso, è possibile consultare il patrimonio digitalizzato afferente agli Archivi di Stato e alle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche che aderiscono al progetto. All’interno di Archivio Digitale è possibile esplorare il patrimonio documentario disponibile e gli specifici progetti di digitalizzazione, oppure procedere a una ricerca puntuale dei documenti digitalizzati attraverso i moduli che interrogano le descrizioni archivistiche collegate. Il portale prevede la progressiva pubblicazione delle risorse digitali che saranno via via disponibili.

Sul portale è possibile eseguire diversi tipi di ricerca personalizzata. Con la ricerca per parola chiave il sistema recupera le informazioni richieste su tutti i campi del tracciato descrittivo. Con la ricerca avanzata, invece, si possono cercare le informazioni in modo più mirato nell’ambito dei complessi archivistici, delle unità archivistiche e documentarie, secondo moduli elaborati appositamente. Per quanto riguarda le unità documentarie, sono previsti specifici tracciati descrittivi, quali quelli dedicati alle pergamene e alla cartografia. Infine, c’è anche la possibilità di eseguire ricerche temporali, per estremi cronologici (remoto e recente), al fine di limitare l’ampiezza temporale della propria indagine”.

Approfondisci sul sito della Direzione generale Archivi

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ultima modifica 2024-05-09T09:29:37+01:00
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