La National Library of Medicine e i blog sui temi della salute e della medicina
L’articolo si intitola “Developing a Health and Medicine Blogs Collection at the U.S. National Library of Medicine” e si basa sulle testimonianze di una archivista e di una informatica coinvolte nel progetto promosso dalla Biblioteca Nazionale di Medicina degli Stati Uniti. L’iniziativa è stata lanciata in modalità sperimentale nel giugno 2011, con lo scopo di indagare le nuove forme di comunicazione relative alle tematiche della salute, promosse direttamente sul web, e in particolar modo tramite i blog, dagli addetti ai lavori e dagli assistiti del sistema sanitario. La raccolta, disponibile e aggiornata costantemente on line, contempla blog e pagine personali scritte da medici, ricercatori, infermieri, amministratori e dirigenti delle strutture sanitarie, ma anche da pazienti affetti da patologie croniche, quali il cancro, il diabete e la sclerosi multipla. Nell’articolo si apprende che la selezione sperimentale dei blog è cominciata utilizzando il servizio Archive-It dell’Internet Archive, grazie al quale chiunque interessato può creare collezioni digitali di fonti e risorse on line, e che nel primo periodo lo staff ha lavorato alla selezione delle fonti, adottando un approccio di progressivo learning by doing.
Le due professioniste della National Library of Medicine elencano anche le principali sfide, spesso inedite rispetto al lavoro tradizionale, con le quali è stato necessario fare i conti. La prima e più significativa ha riguardato il modo di considerare i frequenti link a fonti e risorse esterne spesso off topic rispetto ai temi di interesse per i promotori dell’iniziativa: dove e come fissare il confine per limitare il lavoro di selezione, la domanda che si sono posti spesso i ricercatori? Altri nodi critici sono stati incontrati nel tentativo di catturare i contenuti protetti da password o bloccati dai robots.txt e le modalità di gestione di alcuni file video.
“Il team di progetto – si legge nella news – ha appreso nel tempo che la selezione e la catalogazione dei contenuti web è un lavoro fluido e mosso da obiettivi che possono cambiare di continuo. Un singolo aggiornamento su un blog, per non parlare dei loro cambiamenti strutturali, poteva accrescere di molto la difficoltà del lavoro”.
Altre questioni aperte ancora oggi riguardano il modo in cui devono essere trattati contenuti e materiali che spesso hanno a che fare con esperienze personali drammatiche e molto delicate, e la garanzia del monitoraggio nel tempo per qui blog che non vengono più aggiornati, modificano magari in corso d’opera la natura dei propri contenuti, o vengono migrati su nuovi indirizzi Internet.
L’articolo si chiude con un cenno al principale insegnamento tratto dal progetto, ovvero la necessità di approcciare la catalogazione di queste nuove fonti conciliando le competenze archivistiche tradizionali con i saperi tecnici, e l’elencazione dei nuovi ambiti sui quali il team della National Library of Medicine ha intenzione di estendere la propria opera di ricerca e catagolazione. Tra questi la cosiddetta “grey literature”, ovvero le ricerche e le pubblicazioni che non passano per i canali scientifici più consolidati e che spesso sono frutto del lavoro di ricercatori o enti che privi delle risorse necessarie a conservare nel tempo queste fonti, lo sviluppo di collezioni tematiche, quale ad esempio le opere e i contenuti artistici digitali ispirati dalla medicina, e le collezioni riferite a specifici eventi o occorrenze, come ad esempio le epidemie o le conseguenze sanitarie di disastri naturali e altri tipi di catastrofi.