La storia delle Indie Occidentali Danesi digitalizzata grazie al crowdsourcing
Grazie al contributo di un centinaio di volontari, 14.000 documenti riguardanti la storia delle Indie Occidentali Danesi, colonia conosciuta anche come Antille Danesi o Isole Vergini Danesi, sono stati indicizzati in un database on line. L’operazione di crowdsourcing è stata condotta sotto la regia degli Archivi Nazionali Danesi, grazie ad un finanziamento della A. P. Møller Foundation e con la collaborazione del Ministero della Cultura, nell’ambito delle iniziative in programma per celebrare il centenario del trasferimento della colonia agli Stati Uniti, che cadrà il prossimo anno. Il progetto è tuttora in svolgimento e l’obiettivo dei promotori è di arrivare alla indicizzazione e successiva pubblicazione on line di circa 30.000 documenti entro la primavera 2017, in tempo per le celebrazioni.
“Gli Archivi Nazionali Danesi sono al servizio della memoria collettiva – ha dichiarato Niklas Thode Jensen, uno dei responsabili del progetto – per questo motivo vogliamo fare in modo che questo materiale di straordinaria importanza possa essere accessibile quanto prima ad una larga platea di persone”. Jensen ha aggiunto che sono previsti dei meccanismi di ricerca del database estremamente semplificati, affinché i discendenti delle persone che vissero nella colonia possano ricostruire con facilità la propria storia familiare.
Anche alcuni volontari coinvolti nel progetto hanno rilasciato dichiarazioni sulla propria esperienza. Tra gli altri, Dante C. Beretta, cittadino americano di Melrose, nel Minnesota, che ha contribuito indicizzando più di 1.900 record. “Sono cresciuto a St. Thomas, a suo tempo appartenente alle Indice Occidentali Danesi, e per anni sono stato alla ricerca di documenti utili per ricostruire la storia della mia famiglia. Questi record mi hanno permesso di raccogliere tantissime informazioni a riguardo, ma prima del nostro intervento non erano indicizzati, elemento che complicava molto le attività di ricerca. Nel 2017, quando saranno accessibili, l’indice che stiamo costruendo accrescerà di molto il valore di questi documenti”.