labs.loc.gov, una piattaforma per sperimentare e creare con le collezioni digitali
La Library Of Congress degli Stati Uniti ha lanciato labs.loc.gov, una piattaforma creata per incentivare la scoperta e la conoscenza delle collezioni digitali curate dalla biblioteca. Il sito darà visibilità ad esperimenti, progetti, eventi e risorse progettate con lo scopo di incoraggiare il riuso creativo di questi contenuti. Per creare attenzione e curiosità sulle potenzialità derivanti da simili pratiche, ampio spazio sarà dato alle storie degli innovatori e degli esperti che hanno già realizzato esperienze e strumenti in materia, in alcuni casi anche ottenendo premi e riconoscimenti.
“La Library Of Congress custodisce già tantissimi tesori - ha affermato la direttrice Carla Hayden - ma con labs.loc.gov vogliamo invitare i più curiosi a ‘crackare’ le nostre collezioni digitali e condividerle con nuove e innovative modalità. Che si tratti di taggare immagini provenienti dalla nostra storica collezione di quotidiani per agevolare l’accesso agli utenti del futuro, o cercare di comprendere i cambiamenti della nostra democrazia servendosi dei 25 milioni di record bibliografici recentemente rilasciati con licenza pubblica, stiamo mettendo a disposizione degli strumenti e delle fonti di ispirazione con l’auspicio che emergano nuovi modi di approcciare l’incredibile mole di materiali custoditi nella nostra biblioteca”.
La parola d’ordine dell’operazione, anche dal punto di vista delle funzionalità tecnologiche della piattaforma, è esplorazione. Col tempo online saranno disponibili applicazioni, programmi e tutorial concepiti con lo scopo di favorire nuove scoperte puntando sulle potenzialità del coding e delle risorse computazionali. “Siamo eccitati al pensiero di vedere cosa accade dall’incontro tra la più grande collezione di saperi e conoscenze esistente al mondo, e le tecnologie del 21esimo secolo - ha affermato a riguardo Kate Zwaard, coordinatrice del progetto che ha portato alla creazione di labs.loc.gov - ogni giorno studenti, ricercatori, giornalisti e artisti usano il coding per estrarre nuova conoscenze dalle collezioni bibliotecarie. Con questo nuovo strumento speriamo di dar vita ad una comunità interessata a usare le tecnologie per espandere le potenzialità dei patrimoni creativi e intellettuali.”
Sulla piattaforma è già possibile farsi una prima idea della portata di tali potenzialità. Con il progetto di crowdsourcing Beyond Words si punta ad esempio a individuare e classificare le vignette e le foto contenute nella vastissima collezione di quotidiani e testate Chronicling America, al fine di trasformare delle semplici immagini in dati indicizzabili per i più svariati scopi di divulgazione e produzione di nuovi saperi.