Le attività UNESCO a sostegno della digitalizzazione del patrimonio archivistico e museale ucraino

A un anno dall’invasione, proseguono i progetti a sostegno delle istituzioni culturali ucraine per salvaguardare le collezioni dai rischi di perdita e distruzione causati dal conflitto

Pochi giorni dopo il primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, l’UNESCO ha dedicato un articolo alle attività di sostegno alla digitalizzazione delle collezioni museali e del patrimonio documentario in Ucraina, riducendo i rischi di perdita e distruzione derivanti dal conflitto. 

Produrre copie digitali di oggetti di valore culturale - si legge nell’introduzione - sviluppare modelli in 3D dei siti culturali o creare delle piattaforme digitali in cui conservare e gestire i beni culturali, sono modalità efficaci per tutelare e conservare il patrimonio culturale. Per questo, fin dallo scoppio della guerra, l’UNESCO è impegnata in attività di supporto alle istituzioni culturali ucraine finalizzate alla digitalizzazione dei loro archivi e delle loro collezioni”.

Uno dei primi progetti promossi ha portato allo sviluppo di una piattaforma digitale per le collezioni del Museo d’arte di Odessa, con la parallela fornitura di apparecchiature necessarie alla digitalizzazione delle collezioni degli Archivi di Stato, all’interno dei quali è custodita una delle più prestigiose copie cartacee della storia cosmopolita della città. 

Un’ulteriore azione è stata promossa a Kiev, attraverso il trasferimento di uno scanner specializzato, donato dal Governo austriaco, per agevolare la digitalizzazione dell’importante patrimonio archivistico del Monastero delle grotte, parte di un sito dichiarato patrimonio dell’umanità.

Alla fine del 2002, il lavoro di digitalizzazione ha interessato circa il 10% dell’enorme quantità di documenti custoditi nell’archivio, in condizioni contestuali particolarmente complicate a causa delle frequenti interruzioni dell’energia elettrica, la mancanza di riscaldamento e i bombardamenti, a cadenza quasi quotidiana.

Approfondisci sul sito della Digital Library, l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale

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