Le stragi di Stato su Facebook, la memoria si fa social

Dalle pagine di Wired Guido Scorza presenta il progetto “La strage impunita – un FacebookUMENTARIO” , curato dal Isacco Chiaf e finalizzato a usare la timeline di Facebook per raccontare con documenti originali e contenuti multimediali la storia dell’attentato di Piazza della Loggia a Brescia

"La strage impunita - un FacebookMENTARIOIl progetto “La strage impunita – un FacebookUMENTARIO” racconta l’intera vicenda storica e processuale legata all’attentato di Piazza della Loggia, avvenuto il 28 maggio 1974 a Brescia, proponendo una timeline che scorre dagli anni 70 ai giorni nostri popolata di contenuti e testimonianze originali, tra cui articoli di giornali, sentenze e documenti audio video.

Dando visibilità al progetto su Wired, Guido Scorza evidenzia gli aspetti di innovazione che si accompagnano a questo tentativo di utilizzare i social media come contenitore della memoria. Nel farlo, sottolinea inoltre i problemi che hanno dovuto affrontare di recente molte persone che hanno provato a usare i new media con finalità documentaristiche, di approfondimento e di inchiesta. Non manca inoltre un cenno al rischio di vedere il diritto di cronaca e la narrazione storica sacrificati di fronte ad interpretazioni eccessive di principi come il diritto all’oblio e il diritto d’autore:

“Un esperimento, il facebookumentario, che impone di confrontarsi con le nuove frontiere dell’informazione e con le decine di problemi che, sempre più spesso, incontra chi sceglie di usare la Rete per raccontare il presente o, invece – come nel caso di Isacco – la storia.

La Cassazione, dopo sei anni di processi, ha appena stabilito un principio ovvio ovunque ma non in Italia: non serve la registrazione presso il tribunale della Stampa per gestire un blog anche se di informazione.

La procura della Repubblica di Pordenone, sta procedendo contro il gestore di una piattaforma di pubblicazione di contenuti audiovisivi prodotti da terzi, ipotizzando contro quest’ultimo, il reato di esercizio abusivo della professione di giornalista.

Telejato, piccola tv comunitaria antimafia, rischia di chiudere perché la legge non sembrerebbe far posto a tv non commerciali sulla nuova – si fa per dire – piattaforma digitale terrestre.

RTI – leader della tv commerciale di un tempo – sta cercando di imporre, attraverso una serie di azioni giudiziarie, il proprio monopolio sui contenuti audiovisivi anche a carattere informativo, riutilizzati in Rete, sostenendo che il diritto di cronaca debba – trascorso un certo intervallo di tempo – cedere il passo al diritto d’autore.

In tanti propongono di ridefinire limiti e confini alla pubblicazione online di dati ed informazioni relativi a fatti e personaggi del passato, in nome di un’inedita e curiosa re-interpretazione del diritto all’oblio che minaccia di cancellare la storia o di renderla una sceneggiatura a soggetto, scritta direttamente dai protagonisti o, almeno, secondo le indicazioni di questi ultimi…”.

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ultima modifica 2012-05-23T20:20:00+01:00
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