Modelli e progetti: online l’archivio Álvaro Siza

I materiali che documentano l’opera dell’architetto portoghese, vincitore del Pritzker Architecture Prize nel 1992, sono in via di progressiva digitalizzazione e pubblicazione in rete

Su iniziativa della Fundação de Serralves di Porto, della Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona e del Canadian Centre for Architecture (CCA) di Montreal, dagli inizi di febbraio è online una prima parte dell’archivio dell’architetto portoghese Álvaro Siza, tra i più influenti della sua generazione, vincitore, tra le altre cose, del Pritzker Architecture Prize nel 1992. Nella sua interezza, l'archivio contiene più di 60.000 disegni, 500 modelli, 282 quaderni di schizzi e molti altri record digitali che documentano la ricca e variegata carriera di Siza, con riferimenti a case costruite o solo progettate, hotel, musei, centri culturali, università, piani urbanistici e altri progetti realizzati in tutto il mondo.

Nel 2014 Siza ha donato il suo intero archivio alle tre istituzioni citate in apertura. Alle due realtà portoghesi spetterà il compito di digitalizzare e pubblicare online i record relativi alle opere realizzate nel suo Paese dal 1958 al 2006, mentre il CCA si occuperà dei progetti internazionali e di tutti quelli realizzati dal 2006 in avanti, compresi quelli futuri.

I primi materiali già online sono accessibili dai motori di ricerca delle tre istituzioni e fanno riferimento a progetti e opere realizzati tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dello scorso secolo, ai quali si aggiungono ulteriori lavori realizzati a Berlino e a L'Aja negli anni Ottanta. Come si apprende da Artribune, tutti i contenuti saranno progressivamente digitalizzati e liberamente accessibili:

Analizzato nella sua interezza - si legge nell’articolo - l’archivio offre la più completa testimonianza della ricerca di Siza sui fronti della progettazione architettonica e urbanistica: dai progetti della prima fase della sua carriera, come le “opere simbolo” Boa Nova Tea House e la piscina a Leça de Palmeira, in Portogallo, al complesso residenziale berlinese Bonjour Tristesse fino ai tanti interventi concepiti per l’Italia e per il resto del mondo. Nel giro di qualche anno, tutti i suoi studi sui fronti dell’edilizia abitativa e della pianificazione urbana, i progetti per i centri culturali, i musei e le università, rimasti su carta o realizzati in Europa, Asia e Sud America diverranno consultabili online.

Leggi l’articolo integrale su Artribune

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ultima modifica 2018-02-17T15:35:00+02:00
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