Modifiche al CAD: per le PA occorre una “rinnovata consapevolezza”
Su Pubblica Amministrazione 24 è stato pubblicato l’approfondimento “CAD e PA, serve maggiore consapevolezza sul valore del documento informatico”, a firma di Alessandra Foschetti e Francesca Cafiero. Riportiamo di seguito l’incipit dell’articolo, che è possibile leggere integralmente sul sito di ANORC, l’Associazione nazionale degli operatori e responsabili della conservazione:
In tempi di istituti quali l’accesso civico generalizzato, la trasparenza, l’accesso agli atti, l’accesso ai dati, l’accesso civico, attuati attraverso sistemi informatici, l’attenzione verso le caratteristiche di provenienza, integrità, autenticità e immodificabilità dei documenti è ancora più importante, soprattutto perché oggetto di possibili contenziosi. Le “informazioni” sono ormai parcellizzate, diffuse e disponibili ovunque e questa condizione, più che conferire nuovo valore al documento, ne favorisce anzi la dispersione, lasciando spesso sospesi la certezza giuridica e il contesto archivistico. In altre parole, il documento non è, sempre più spesso, garantito nella sua autenticità.
In questo scenario l’emanazione di un’ulteriore versione del Cad (Dlgs 13 dicembre 2017, n. 217, “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, concernente modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82”, pubblicato il 12 gennaio 2018) comporta una serie di innovazioni amministrative - di cui si è già accennato in diverse sedi - che necessitano di trovare misure organizzative (specie di formazione e informazione dei dipendenti) e tecniche adeguate per essere recepite e attuate correttamente, possibilmente indipendenti dalla singola tecnologia…