Online l’archivio del Whole Earth Catalog, la rivista che “anticipò” Internet
In ottobre è stato pubblicato online l’archivio che contiene quasi tutti i numeri del Whole Earth Catalog, pubblicazione statunitense fondata nel 1968 e stampata con cadenza trimestrale fino al 1971, ritenuta una sorta di “anticipazione cartacea” di Internet. L’ambizione della rivista era infatti quella di presentare ai lettori prodotti e altre tipologie di contenuti che sarebbe stato difficile conoscere in altro modo, illustrandone i meccanismi di funzionamento con un approccio divulgativo, e fornendo informazioni e dettagli per il loro acquisto via posta.
Accanto a questi temi, la pubblicazione si faceva promotrice di argomenti non ancora mainstream per l’epoca, quale ad esempio la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, aggregando in questo modo comunità di interessi con un approccio molto simile a quello che regola le dinamiche relazionali sui media digitali.
“Il Whole Earth Catalog - si legge in un articolo che Il Post ha dedicato alla pubblicazione del suo archivio online - è ancora oggi ricordato e da qualcuno venerato perché è considerato l’anticipatore di alcune riflessioni e tendenze che sarebbero entrate a far parte nel discorso pubblico vent’anni dopo, con l’avvento di internet, dei motori di ricerca, delle enciclopedie libere e dei servizi di e-commerce. Fu stampato trimestralmente fino al 1971, quando le pubblicazioni furono interrotte, anche se negli anni successivi vennero realizzate a cadenza irregolare alcune edizioni speciali o celebrative: l’ultimo volume, Whole Earth Catalog: 30th Anniversary Celebration, fu pubblicato nel dicembre del 1998.
La rivista si chiamava così perché, oltre a ospitare saggi e articoli sui temi più disparati, catalogava e recensiva prodotti di ogni tipo, come libri, prodotti per l’igiene personale e per il campeggio, abbigliamento tecnico e attrezzi per il fai da te. Le schede che presentavano gli oggetti offrivano informazioni sui prezzi, sulle modalità attraverso cui contattare i venditori e anche suggerimenti su come farne il migliore utilizzo possibile al fine di, si leggeva nelle prime pagine di ogni nuova edizione del catalogo, «aiutare l’individuo a perfezionare la propria istruzione, trovare la propria ispirazione, modellare il proprio ambiente e condividere le proprie esperienze con chiunque fosse interessato».
Quando esperti di settore e giornalisti che si occupano di tecnologia parlano del Whole Earth Catalog nella maggior parte dei casi ne sottolineano la portata avveniristica, definendolo come una sorta di internet prima di internet. Inoltre, negli anni la rivista è stata citata come una fonte di ispirazione da diversi imprenditori del settore tecnologico. Ad esempio, nel suo famoso discorso pronunciato nel 2005 all’università di Stanford, il fondatore di Apple Steve Jobs la definì come «una specie di Google in formato tascabile, 35 anni prima che Google arrivasse».
In quel discorso Jobs pronunciò il celebre slogan «Stay hungry, stay foolish» («Siate affamati, siate folli»), diventato iconico e rappresentativo della sua filosofia: in origine, apparve proprio sulla quarta di copertina di Whole Earth Epilog, una raccolta di tutti i numeri del Whole Earth Catalog pubblicata nel 1974.
Se il Whole Earth Catalog viene spesso paragonato a servizi come Google o Amazon è perché, pur se in forma cartacea, svolgeva una funzione tutto sommato simile. Alla fine degli anni Sessanta i motori di ricerca non esistevano ancora, e neppure le aziende di e-commerce: per i consumatori era difficile venire a conoscenza dell’esistenza di un determinato prodotto, così come essere sicuri di riceverlo in tempi ragionevoli, dato che il settore delle spedizioni non era efficiente come lo è oggi”.