Online le collezioni e i materiali d’archivio del Museo Ginori

In attesa della riapertura del Museo, attualmente oggetto di interventi di restauro, sulle pagine del suo sito è possibile ammirare le riproduzioni di numerose creazioni e ulteriori documenti che raccontano la storia della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia

In attesa della riapertura al pubblico, prevista per il 2025, il Museo Ginori di Sesto Fiorentino, all’interno del quale sono custodite le creazioni ceramiche della celebre casa di porcellane nata nel 1735, ha pubblicato online sul proprio sito un’ampia raccolta di riproduzioni digitali delle proprie opere e altri materiali d’archivio che documentano la storia dell’azienda.

Nato su iniziativa del fondatore Carlo Ginori nella metà del Settecento, come galleria dei capolavori in porcellana prodotti dalla Manifattura di Doccia, sede produttiva della Richard Ginori, il museo Ginori è stato uno dei primi musei d'impresa europei, e per tre secoli ha collezionato opere e materiali con l’intento di raccontare il percorso artistico, sociale ed economico della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. 

Attualmente, la sua collezione ammonta a circa 8.000 manufatti in porcellana e maiolica, modelli scultorei risalenti al XVIII secolo, pietre litografiche per la stampa dei decori e lastre in metallo, creazioni alle quali si aggiungono un archivio di documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una specialistica e una fototeca. Tra le opere di maggiore pregio custodite nei suoi spazi, spiccano sculture in cera e calchi realizzati da alcuni dei maggiori maestri fiorentini del Settecento, come la Venere de’ Medici, l’Arrotino e l’Amore e Psiche, le maioliche per le Esposizioni Universali e le ceramiche Art Déco di Gio Ponti, direttore artistico dell’azienda dal 1923 al 1930.

Il lancio del sito - si legge su Exibart - ha lo scopo di conservare, studiare, comunicare ed esporre al pubblico il patrimonio artistico del museo che comprende un’ampia collezione di manufatti ceramici e documenti archivistici, strutturando così un dialogo critico tra passato, presente e futuro. Di particolare interesse sono le sezioni dedicate alle collezioni che, presentando schede critiche scritte dalle conservatrici Oliva Rucellai e Rita Balleri, offrono uno sguardo completo sui circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica, sui modelli scultorei e sui disegni cartacei databili tra il 1737 e il 1990.

Ancora, la sezione podcast presenterà particolari approfondimenti sulla vita dei principali protagonisti della storia aziendale della Ginori, utili alla comprensione di una narrazione che non si limita all’aspetto artistico ed economico ma che comprende dinamiche di lotte sociali del territorio”.

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ultima modifica 2023-11-07T12:26:30+02:00
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