Operazione crowdsourcing per raccontare la storia UNESCO
Gli Archivi dell’UNESCO ha lanciato la campagna di crowdsourcing UNESCO: Put a World of Pictures into Words, con la quale si punta sul contributo dei volontari per descrivere 5.000 riproduzioni digitali di foto che documentano le attività umanitarie promosse in tutto il mondo dall’associazione, a partire dal 1945, anno della sua nascita, ad oggi.
Le foto rappresentano un campione della collezione fotografica custodita presso gli Archivi UNESCO, consistente in circa 170.000 scatti. Per la prima volta online, sono state digitalizzate nell’ambito del più ampio progetto Digitizing Our Shared UNESCO History e selezionate di modo da coprire il più possibile l’operato internazionale dell’organizzazione, sia a livello geografico sia su scala temporale.
Al momento, per ognuna delle foto digitalizzate sono disponibili le descrizioni testuali relative al luogo e all’anno di produzione, al fotografo e al tema scattato. A non essere ancora trascritte in digitale sono le informazioni testuali stampate sul retro. Per lo più in inglese o francese, i testi descrivono e contestualizzano sinteticamente la foto. È proprio questo tipo di contenuti che si vuole cercare di digitalizzare contando sul contributo dei volontari, di modo da rendere più facilmente accessibili e reperibili le foto per scopi di ricerca, studio e divulgazione.
Si tratta della prima iniziativa dell’UNESCO di questo genere, e nell’intenzione dei promotori l’idea è di valutarne gli esiti per provare in futuro ad avvalersi del crowdousrcing in maniera più ampia e sistematica. “Lo scopo finale - scrivono i promotori della campagna - è trovare soluzioni per digitalizzare la Photo Collection UNESCO nella sua interezza, e, se questo esperimento dovesse andar bene, lanciare un progetto di crowdsourcing su larga scala per trascrivere e arricchire circa 170.000 foto che dobbiamo ancora scoprire”.