Strategia open data, la Casa Bianca ammonisce sull’“effetto mosaico”
Come già anticipato con una news pubblicata di recente, la Casa Bianca ha pubblicato il memorandum sulla strategia open data lo scorso 9 maggio. Nel documento si chiede alle agenzie e ai dipartimenti federali di mettere in atto le azioni necessarie per cominciare a produrre e rilasciare i propri dati in formato open e machine readable, da qui ai prossimi sei mesi. Lo stesso documento afferma però che non tutto potrà essere pubblicato e reso disponibile per il riuso: le informazioni che potrebbero compromettere la privacy degli individui, così come quelle che rischiano di minare la sicurezza dello Stato, dovranno essere escluse dal cambiamento.
Partendo da questo caposaldo, nel memorandum si mette in guardia anche da quello che in gergo tecnico si definisce “mosaic effect”, vale a dire quel fenomeno che accade quando la combinazione di due o più dati che da soli non permetterebbero di risalire a nessuna informazione riservata o personale, può comportare rischi sul versante della privacy o della sicurezza. A questo tipo di fenomeno il sito Fierce Government dedica un articolo, riportando tra le altre cose quanto specificato a riguardo nel memorandum:
“Per prevenire l’effetto mosaico, le agenzie dovrebbero realizzare delle analisi basate sui rischi, utilizzando per lo più metodi statistici i cui parametri potrebbero cambiare nel tempo, a seconda del tipo di informazioni, della disponibilità di altri dati e dell’esistenza di tecnologie che potrebbero facilitare processi di aggregazione e la scoperta di informazioni riservate o delicate”.
Fierce Government ricorda anche che il kit Project Open Data, pubblicato dalla Casa Bianca sulla piattaforma GitHub per supportare le agenzie nell’intrapresa del nuovo corso, fa specifico riferimento alla possibilità di contattare i responsabili del progetto Data.gov per avere chiarimenti e assistenza su come evitare l’effetto mosaico. Il kit rimanda anche ad una checklist da prendere in considerazione per testare la sicurezza dei dati. Quest’ultima, a sua volta, raccomanda la massima attenzione con i contenuti normalmente utilizzati per la creazione dei servizi mash-up, intendendosi col termine le funzionalità che derivano dall’incrocio e dalla combinazione di più dati. Sempre su Fierce Government si apprende inoltre che il team di Data.gov rilascerà altre linee guida e indicazioni di supporto a riguardo, così come che per ora si esclude il rischio di un effetto mosaico derivante dalla combinazione di dati rilasciati da più amministrazioni. Ognuna di esse dovrà badare al fatto che l’incrocio dei propri dati di competenza non pregiudichi niente e nessuno, si legge nel testo, ma non si richiedono ulteriori sforzi per capire cosa potrebbe accadere nel caso di incroci con dataset appartenenti ad altre agenzie.
Con un ulteriore articolo, Fierce Governemnt spiega anche che la Casa Bianca, pur avendo escluso lo stanziamento di fondi a supporto della strategia open data, tiene aperta la porta per eventuali investimenti necessari alla modifica delle infrastrutture tecnologiche. Valuteremo caso per caso, ha dichiarato Steven VanRoekel, firmatario del memorandum in qualità di Federal Chief Information Officer. Lo stesso VanRoekel ha anche dichiarato che in un caso specifico si è già intervenuti in tal senso. È accaduto col Census Bureau, per assecondare la crescita esponenziale del traffico dati successiva alla creazione di un servizio web da parte di una società immobiliare, basato sulla interrogazione dei database dell’agenzia. Sarà centrale capire se e quanto i dati delle amministrazioni saranno usati, ha spiegato il rappresentante del Governo statunitense, aggiungendo che a breve, sempre nell’ambito del progetto Data.gov, si forniranno nuovi strumenti e soluzioni per aiutare gli enti a effettuare valutazioni in materia.