Un approfondimento in materia di interoperabilità dei servizi pubblici
Per il sito Agenda Digitale, Vincenzo Patruno ha firmato l’approfondimento “Interoperabilità dei servizi pubblici, partiamo dalle API: come fare”. “Rendere interoperabili tra loro le PA - si legge nell’abstract che introduce l’articolo - vuol dire rendere interoperabili i tanti sistemi software su cui si basa il loro funzionamento, con la messa a punto e l’utilizzo di API. Questo l’approccio della PDND e dei progetti dei comuni previsti dal PNRR. Ma come evitare il rischio di uno sviluppo a macchia di leopardo?”. Di seguito l’introduzione.
“Non c’è dubbio che un tema caldo che riguarda la trasformazione digitale sia l’interoperabilità dei sistemi software. Fare in modo che sistemi diversi possano 'parlare' tra di loro consente infatti di aumentare in modo considerevole il livello di automazione dei processi. Se lo guardiamo dal punto di vista della pubblica amministrazione, rendere interoperabili sistemi software delle amministrazioni pubbliche vuol dire dare la possibilità di costruire servizi a cittadini e imprese che possono accedere in modo trasparente a porzioni di dati, che sono in possesso di amministrazioni diverse tra loro, ma che sono tutte necessarie per erogare quel determinato tipo di servizio.
È essenzialmente quello che chiamiamo principio 'once only', secondo cui cittadini e imprese non devono fornire più volte dati che sono già in possesso ad una pubblica amministrazione. È, infatti, compito della particolare pubblica amministrazione a cui ci rivolgiamo preoccuparsi di ottenere dalle altre amministrazioni tutte le informazioni necessarie ad erogare il servizio richiesto”.