Un focus sul Digital Transaction Management
Su Agenda Digitale è stato pubblicato l’articolo “Digital Transaction Management (DTM): cos’è e come può migliorare la gestione documentale nella PA”, a firma di Giovanni Manca. Nell’abstract si legge quanto segue: “Il Digital Transaction Management (DTM) consente una innovazione semplice, economica e non invasiva della gestione documentale nell’ambito della Pubblica amministrazione. Vediamo di cosa si tratta e in che modo può fare evolvere il modello di gestione documentale classico”.
Introducendo l’argomento, Manca precisa che nel paragrafo dedicato ai “Sistema di gestione dei procedimenti amministrativi nazionali (SGPA)”, il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021, approvato a inizio anno, non contempla il solo modello di gestione documentale classico, “senza prendere in esame, magari anzi solamente in via sperimentale il modello del Digital Transaction Management (DTM) che sempre di più si afferma sul mercato privato mondiale.”. Quindi passa a illustrare le sue caratteristiche e le ragioni per cui potrebbe far evolvere i sistemi tradizionali applicati in tale ambito disciplinare:
Il DTM si inserisce perfettamente negli innovativi obiettivi di gestione documentale dei procedimenti amministrativi, potendo garantire che l’intero ciclo di vita del documento, dalla sua produzione fino alla sua conservazione, si colloca nell’ambito di un modello unico di dematerializzazione dei procedimenti amministrativi.
Tramite un sistema DTM è semplice mettere in opera una serie di modalità operative che permettano alla PA, ai cittadini e alle imprese di usufruire di transazioni che rappresentano servizi innovativi e che sono utilizzabili tramite un unico punto di accesso e con un’interfaccia utente fisiologicamente più semplice perché omogenea agli obiettivi e semplicemente realizzabile con interfacce utente unificate e coordinate nell’intero sistema.
Un DTM è associabile a una categoria di servizi cloud utilizzabili per gestire transazioni informatiche basate sui flussi documentali.
Gli utenti operano in un contesto che gestisce in modo univoco e omogeneo la sicurezza dei dati, anche ai fini della protezione dei dati personali e consente l’adeguato livello di autenticazione degli utenti. I cittadini e le imprese possono usare SPID per l’accesso al sistema e ove necessario le imprese e la PA firmano digitalmente mentre i cittadini possono sottoscrivere utilizzando SPID nell’ambito di quanto stabilito nell’articolo 20, comma 1-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD)...