Voci della Grande Guerra
È online Voci della Grande Guerra, un archivio digitale che raccoglie una selezione di documenti testuali rappresentativi dei diversi modi di vivere e raccontare la Prima Guerra Mondiale da parte dei suoi protagonisti. L’archivio è stato realizzato su iniziativa dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Istituto di Linguistica Computazionale, l’Università di Siena e l’Accademia della Crusca, ed è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra le Iniziative culturali per il Centenario della Prima Guerra Mondiale.
Nel database è possibile accedere a contenuti provenienti dai diari e dalle lettere dei soldati al fronte, dagli atti parlamentari e da altre fonti istituzionali, o ancora dagli scritti e altri interventi di giornalisti e personaggi illustri che presero posizione sul conflitto. Un racconto corale che nelle intenzioni dei promotori aspira ad essere il più possibile polifonico e variegato su un evento che segnò in maniera estremamente drammatica e divisiva la storia del nostro Paese.
“Grazie all’uso di tecniche avanzate di linguistica computazionale, text mining e visualizzazione dell’informazione - scrivono i promotori del progetto - i materiali digitalizzati vengono esplorati attraverso un’interfaccia online che garantisce modalità di ricerca efficaci ed innovative, permettendo di conoscere e apprezzare la polifonia delle lingue dell’Italia in guerra: la voce ufficiale della propaganda e la voce dei soldati, la voce dei giornali e la voce delle lettere, la voce delle élite degli intellettuali e la voce popolare, la voce del consenso e la voce del dissenso”.
I contenuti dell’archivio possono essere ricercati per tipologia di documenti, anno, genere testuale, professione dell’autore e altre chiavi di ricerca che è possibile anche integrare e incrociare, di modo da mettere a diretto confronto le diverse voci e punti di vista. Per dare un’evidenza ancora maggiore a queste differenze, i risultati testuali possono essere restituiti anche sotto forma di diagrammi e word cloud, strumenti che possono tornare molto utili per rendere immediatamente idea dei temi e concetti più ricorrenti in quegli anni, a seconda varie categorie sociali di appartenenza.
Presentando il progetto, il responsabile scientifico Alessandro Lenci ne ha sottolineato l’importanza anche dal punto di vista della possibilità di replicare iniziative analoghe. “L'importanza di un archivio come questo - si legge su Repubblica - non è solo nella quantità e qualità delle fonti messe a confronto, ma anche nell'aver richiesto la messa a punto di uno strumento nuovo che in futuro potrà essere messo a disposizione di altri tipi di indagine linguistica su diversi temi”.