Diari, lettere e studi: on line la Sigmund Freud Collection
La Library Of Congress degli Stati Uniti ha digitalizzato e pubblicato on line circa 20.000 documenti appartenenti alla Sigmund Freud Collection, tra cui gli scritti personali del padre della psicanalisi. La digitalizzazione della collezione è stata finanziata dalla The Polonsky Foundation, associazione britannica impegnata sul terreno della preservazione dei patrimoni culturali e scientifici, già promotrice in passato di analoghe iniziative.
I materiali contenuti nella collezione documentano la genesi e la successiva evoluzione del pensiero freudiano, con particolare riferimento alla formulazione delle teorie psicanalitiche, allo sviluppo delle terapie cliniche di riferimento e al vivace dibattito successivo alla sua affermazione.
Non a caso, gli scritti di Freud appartengono ad un più ampio corpus di documenti riguardanti l’intero movimento psicoanalitico, donato alla Library Of Congress dai Sigmund Freud Archives, associazione nata a New York per raccogliere e conservare i suoi lavori di ricerca e quelli dei seguaci. A questi materiali, nel tempo la biblioteca nazionale statunitense ha aggiunto ulteriori documenti raccolti tramite acquisizioni, trasferimenti, donazioni e lasciti di privati, tra cui quelli di Anna Freud, figlia di Sigmund.
Tra i materiali che è possibile consultare on line figurano diari, lettere, certificati e altri atti ufficiali riguardanti i primi esperimenti medici e clinici dello scienziato, le sue relazioni con familiari, amici, colleghi, studenti e pazienti, e il coinvolgimento nelle prime società psicoanalitiche. Tra i corrispondenti di Freud figurano personaggi illustri del 20esimo secolo, tra cui Stefan Zweig, Carl Gustav Jung, Thomas Mann e Albert Einstein.
Gran parte dei manoscritti digitalizzati e pubblicati on line sono stati realizzati da Freud con l’utilizzo del Sütterlin, conosciuto anche come Gothic, un carattere tipografico corsivo introdotto nel 1911, su iniziativa del ministro della cultura prussiano dell’epoca, comunemente usato da chi scriveva in tedesco in quegli anni.
Alla collezione appartengono anche 300 interviste, realizzate con collaboratori, pazienti e familiari di Freud dopo la sua morte, a cavallo tra gli anni 50 e gli anni 70 del secolo scorso. Tutte le interviste furono condotte dal direttore e fondatore dei Sigmund Freud Archives Kurt Robert Eissler.