Finalità, modalità di iscrizione e vantaggi: un approfondimento su INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali
Cosa si intende per domicilio digitale? Come è possibile iscriversi a INAD, il neonato Indice Nazionale dei Domicili Digitali? Cosa cambia per i professionisti già iscritti a INI-PEC? Quando sarà consultabile? E quali vantaggi dovrebbero discendere dalla sua creazione? A queste domande offre risposta un articolo a firma di Fabio Brocceri, in forze al Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne di AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, pubblicato su Agenda Digitale all’indomani dell’annuncio del lancio dell’infrastruttura.
“Il D.Lgs. n. 217/2017 - si legge in apertura dell’articolo - ha aggiornato il Codice dell’Amministrazione Digitale, introducendo l’art. 6-quater che istituisce INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel registro delle imprese.
Dal 6 luglio prossimo, quando l’indice sarà consultabile, le Pubbliche Amministrazioni, prima di inviare una raccomandata, dovranno verificare preventivamente se il cittadino abbia indicato un recapito certificato su INAD: in quel caso, la comunicazione con valore legale dovrà essere inviata digitalmente all’indirizzo indicato.
Niente più carta, zero costi, massima tempestività e la comodità di ricevere tutto al proprio indirizzo PEC senza dover fare code e senza muoversi da casa: INAD ci farà compiere un altro importante passo nel processo di trasformazione digitale della PA, che finalmente avrà a disposizione un ecosistema per gestire le comunicazioni aventi valore legale sicuro, in linea con la normativa privacy e sempre aggiornato.
Vediamo in dettaglio come il cittadino potrà aderire al servizio e cosa cambierà per enti pubblici, privati e professionisti…”.