Il Documento di Gara Unico Europeo

Dopo il lancio della consultazione pubblica di Agid sulle regole tecniche, Nicoletta Pisanu approfondisce l’argomento per Agenda Digitale

Dopo l’avvio della consultazione sulle regole tecniche per la compilazione del Documento di Gara Unico Europeo elettronico italiano (DGUE), Nicoletta Pisanu ha dedicato un approfondimento a questa nuova tipologia di documento informatico su Agenda Digitale. “Accolto come l’innovazione più importante nel procurement - si legge nell’abstract - il DGUE punta a facilitare la partecipazione degli operatori alle gare pubbliche europee riducendo i tempi e la burocrazia e ambendo al principio Once only. Tuttavia non mancano criticità da affrontare, in primis le limitazioni di un Codice appalti incompleto”. Di seguito l’introduzione dell’articolo:

Snellire la burocrazia del procurement per facilitare la partecipazione degli operatori economici alle gare europee. È l’obiettivo che guida la realizzazione del DGUE – Documento di Gara Unico Europeo elettronico italiano, sulle cui regole tecniche l’Agid ha avviato a metà febbraio le consultazioni pubbliche.

Lo sviluppo del documento è un passo fondamentale per avvicinarsi all’applicazione del principio Once only, semplificare le verifiche e ridurre i tempi di gara. “È l’innovazione più importante rispetto alle stesse gare telematiche dove per anni, e ancora oggi, ci si limita a smaterializzare la gara senza modificare nulla, neanche un documento, rispetto alle gare tradizionali”, ha commentato ad agendadigitale.eu l’ingegnere esperto di e-procurement Francesco Porzio, di Porzio&Partners.

Un tassello nel mosaico della digitalizzazione degli appalti

Lo sviluppo del DGUE si pone nell’ambito di un più ampio progetto di digitalizzazione del mondo degli appalti: “L’e-procurement rappresenta una fondamentale leva per la crescita dell’economia, per la modernizzazione ed una maggiore efficienza dei processi amministrativi, per il controllo e la riduzione della spesa pubblica”, commenta ad agendadigitale.eu Adriana Agrimi, dirigente Area trasformazione digitale di Agid.

La redazione, a cura dell’agenzia, delle regole tecniche “per l’implementazione in formato elettronico del Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) in ambito nazionale – aggiunge Agrimi – rientra nel più ampio percorso di accompagnamento e supporto a imprese e PA avviato dall’Agenzia per favorire la transizione verso un sistema di appalti pubblici intelligente, digitale e trasparente”.

Che cos’è e a cosa serve il DGUE – Documento di Gara Unico Europeo elettronico italiano

Ma, in pratica, che cos’è il DGUE? Si tratta di un’autodichiarazione nella quale l’operatore documenta di non incorrere nei motivi di esclusione enunciati all’art. 80 del Codice degli appalti e di soddisfare i punti stabiliti dalla stazione appaltante.

Gli scopi sono ridurre la burocrazia, diminuire i tempi di gara e velocizzare le procedure di verifica verso gli operatori economici, facilitando la loro partecipazione alle gare pubbliche nei Paesi dell’Unione Europea. Si punta anche all’applicazione del principio once only, che consente agli operatori economici di riusare i propri dati in più gare.

Il documento è stato realizzato nell’ambito del progetto finanziato dal programma CEF Telecom 2016-IT-IA-0038 European Single Procurement Document (ESPD), coordinato da AgID e partecipato da ANAC, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, CONSIP, UNIONCAMERE, IntercentER. Per presentare le proprie osservazioni alle regole tecniche, c’è tempo fino al 15 marzo. Le regole individuate serviranno per definire tecnicamente il modello dei dati e del documento, che sarà in formato XML come stabilito a livello europeo. Il progetto punta al rispetto degli standard prescritti dalle direttive UE in materia di procurement e interoperabilità.

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