INAD: “l’equivalenza tra PEC e SERCQ potrebbe causare problemi”
La recente creazione di INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali, Potrebbe essere turbata dall’equivalenza che l’attuale normativa riconosce tra i servizi di Posta Elettronica Certificata (PEC) e Servizi Elettronici di Recapito Certificato Qualificati (SERCQ). A sostenerlo è Giovanni Manca, autore di un approfondimento sull’argomento per Agenda Digitale
“La tanto attesa attivazione dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD) - si legge in apertura dell’articolo - contribuisce in modo decisivo alla semplificazione e ottimizzazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e persone fisiche, professionisti e degli altri enti di diritto privato, non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese) come stabilito nell’articolo 6-quater del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
La novità, certamente positiva, può essere turbata da una criticità per questi indici che è conseguenza di una norma del CAD che stabilisce equivalenza tra la Posta Elettronica Certificata (PEC) e i Servizi Elettronici di Recapito Certificato Qualificati (SERCQ), questi ultimi conformi a quanto stabilito nel regolamento 910/2014 comunemente noto come eIDAS (electronic Identification Authentication and Signature).
Per evidenziare in modo specifico questa criticità è necessario descrivere lo scenario nazionale e comunitario degli indirizzi di riferimento per la PEC e i SERCQ sulla loro base tecnologica, mediante la quale, è possibile eleggere il proprio domicilio digitale.
Questo aspetto è diretta conseguenza del completamento degli indici dei domicili digitali che con la disponibilità dell’INAD sono fruibili anche per il comune cittadino.
Il domicilio digitale era già attivo per i professionisti e le imprese (INI-PEC) e per le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi (IPA), tutto ciò in conformità agli articoli 6-bis e 6-ter del CAD”.