Gli Archivi della provincia canadese hanno realizzato una nuova collezione digitale che raccoglie 1.000 antiche ricette e altri materiali. Le ricette, in gran parte manoscritte, appartenevano a collezioni private e risalgono fino al 1700
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La collezione Dan Hadani, che porta il nome del fondatore della Israel Press & Photo Agency, sarà digitalizzata e successivamente pubblicata in rete dalla Biblioteca Nazionale di Gerusalemme. Gli scatti coprono un arco temporale che va dal 1965 al 2000
Un gruppo di archivisti di Aleppo ha partecipato ad una settimana di formazione sulle tecniche di digitalizzazione e conservazione digitale, promossa a Beirut su iniziativa dell'UNESCO e del German Archaeological Institute
Dal 2003 un database genetico ricostruisce le discendenze dei circa 300.000 cittadini che popolano l’isola e di altri 400.000 antenati. Uno strumento molto utile, spiega il Wall Street Journal, anche per decidere se impegnarsi o meno in relazioni amorose stabili e durature
Il museo newyorchese ha acquisito il primo set di 176 “faccine” introdotto nel 1999 dall’operatore giapponese NTT DoCoMo. Un tributo ad uno dei linguaggi paradigmatici dell’era digitale che al tempo stesso affonda le radici nei codici di comunicazione più antichi in assoluto
Maurizio Lunghi, esperto di conservazione digitale e fondatore della associazione Arca Memorie, presenta i principali argomenti e spunti di interesse che hanno caratterizzato la 13esima Conferenza internazionale sulla conservazione digitale, svoltasi a Berna a inizio ottobre
Con il Carpathian Ethnography Project, Wikimedia Poland e il Museo Nazionale di Etnografia di Varsavia organizzeranno 5 viaggi per produrre foto e video e raccogliere vari tipi di fonti. Il materiale sarà utilizzato per scrivere più di 100 voci di Wikipedia sulla catena montuosa
L’Internet Archive ha descritto alcune recenti iniziative durante le quali programmatori, sviluppatori, grafici e professionisti della conservazione hanno collaborato per realizzare nuove soluzioni e servizi a partire dall’utilizzo di dati contenuti in archivi web
Un sito attivo dal 2013 fornisce documenti originali, testimonianze e altre tipologie di fonti storiche sui vari campi creati dal regime fascista per imprigionare, segregare e deportare popolazioni straniere, oppositori politici, ebrei, omosessuali e rom
Il museo newyorchese ha pubblicato foto degli allestimenti, cataloghi, cartelle stampa e liste degli artisti esposti nell’ambito di 3.500 rassegne, dal 1929 ad oggi. On line anche il codice sorgente del progetto e gli open data di tutta la documentazione digitalizzata
Se riusciremo ad archiviare Internet, in futuro si potrà interpretare il passato con un grado di complessità finora inimmaginabile per gli storici. Questa la tesi formulata dalla giornalista americana Jenna Wortham
La città americana ebbe un rapporto privilegiato col movimento, ospitando anche suoi esponenti. A 3 anni dal centenario, gran parte dei materiali Bauhuas custoditi nei propri musei e archivi sono stati digitalizzati e sono ora accessibili sul sito dei Musei d’Arte cittadini
Attivo dalla scorsa primavera, lo strumento censisce più di 5.000 episodi di violenza perpetrati in Italia dalle truppe tedesche, con la collaborazione degli alleati fascisti, dal 1943 al 1945
Digitalizzate in alta risoluzione e pubblicate on line le prime opere del suo enorme patrimonio. L’operazione, estremamente ambiziosa, proseguirà per altri 20 anni
Dopo una lunga battaglia, una ong sudafricana ha ottenuto le testimonianze raccolte dal tribunale speciale istituito dopo la fine del regime. La pubblicazione dei dati non è ancora possibile, ma presto la situazione dovrebbe sbloccarsi e l’intero database sarà accessibile in rete
Sul sito di Forum PA, Gabriele Bezzi descrive l'esperienza del Polo Archivistico dell'Emilia-Romagna. Creato per assolvere la funzione di conservazione della Regione e degli enti del territorio regionale, nel corso degli anni il Polo ha ampliato il proprio raggio d'azione e si è affermato come una struttura di rilevanza nazionale
Lanciato un nuovo progetto finalizzato a conservare e rendere accessibili tutti i software pubblicamente disponibili. I promotori: vogliamo archiviare enormi quantità di codice per incoraggiare lo studio e l’evoluzione futura dei software
Tra il 1909 e il 1931 il banchiere francese Albert Kahn chiese a 12 fotografi di viaggiare in 50 Paesi per documentare le differenti culture. I 72.000 scatti realizzati sono stati digitalizzati e sono ora disponibili per la visione e il download sul portale open data del Dipartimento Hautes de Seine
Negli scorsi giorni la US Air Force ha comunicato la perdita di dati informatici riguardanti 100.000 indagini interne al corpo. Dopo il pessimismo iniziale, i file sono stati recuperati ma restano ancora ignote le cause che avevano portato alla loro scomparsa
Il Polo Archivistico dell’Emilia-Romagna citato da Paolo Catti, sul sito di Forum PA, tra le best practice italiane in materia di conservazione digitale