Con un nuovo progetto di restauro e digitalizzazione, la Biblioteca nazionale irachena è all’opera per mettere in salvo migliaia di manoscritti e altre opere scampati all’ultima invasione statunitense e alla successiva furia iconoclasta dei militanti dello Stato islamico
Notizie
L’iniziativa promossa dall’International Institute of Social History di Amsterdam. Tra i documenti originali d’ora in avanti liberamente consultabili in rete, l’unica pagina non andata distrutta del Manifesto del Partito Comunista e la prima edizione del Capitale
Il sito Library Journal ha dedicato un approfondimento alle potenzialità del crowdsourcing per accrescere il valore di quanto reso accessibile on line da biblioteche, archivi e musei. D’ora in avanti, è la tesi, il contributo dei volontari sarà sempre più fondamentale e indispensabile
Sul sito The OldNYC è possibile vedere come sono cambiati i quartieri e gli edifici della città americana, consultando decine di migliaia di scatti appartenenti alla New York Public Library e risalenti a 100 anni di storia che corrono dal 1870 al 1970
Con un linguaggio semplice e diretto, l’associazione americana WITNESS è in prima linea nel campo della difesa dei diritti umani, e nella divulgazione ai non addetti ai lavori di informazioni e consigli su come conservare le fonti video su violenze, abusi e altri fenomeni sociali
Nel 1965, Edward White fu il primo astronauta americano a uscire da una navicella e fluttuare nello spazio. Per celebrare questo momento e le tante missioni succedutesi da allora a oggi, la NASA ha attinto ai propri archivi e pubblicato on line un documentario e una gallery
Su iniziativa della Library of Congress e dell’Internet Archive, dal 2008 centinaia di studenti statunitensi hanno partecipato a un progetto per la selezione e la conservazione permanente dei contenuti web che più li appassionano
Da un report istituzionale, uno stato dell’arte preoccupante: la principale biblioteca degli Stati Uniti non avrebbe nessuna strategia in materia di innovazione tecnologica, e a causa di ciò la conservazione digitale del patrimonio culturale nazionale sarebbe tutt’altro che assicurata
Il 15 maggio la sede locale dell’Archivio di Stato ospita la lezione "Archivi vs protezione dei dati personali alla luce del Regolamento generale dell'Unione europea: una partita aperta"
Come avevamo supposto, quantomeno lo scandalo che ha coinvolto Hillary Clinton ha portato alla luce un problema ormai certificato da sempre più studi e dichiarazioni: in America, e figuriamoci altrove, la conservazione digitale delle fonti governative è tutt’altro che la regola
Un columnist del New Yorker interviene nel dibattito sull’email-gate: al di là delle fonti esclusivamente ufficiali, sicuri che i contenuti riguardanti alcuni dettagli privati della Clinton non meritassero di passare alla storia come accaduto per tanti personaggi politici del passato?
Uno dei massimi esperti americani di trasparenza assolve Hillary Clinton. La soluzione, scrive, non è applicare criteri più rigorosi sui documenti da archiviare, ma mettere l’archiviazione e i requisiti di trasparenza al servizio del lavoro da svolgere
Magari le costerà la corsa alla Casa Bianca, ma il caso mediatico seguito alla scoperta che Hillary Clinton ha usato la propria e-mail personale e non quella governativa per le corrispondenze ufficiali potrebbe beneficiare molto alla causa della conservazione digitale
Commentando le recenti dichiarazioni di Vint Cerf, la giornalista britannica Hannah Jane Parkinson suggerisce che l’obsolescenza tecnologica potrebbe aiutare a disfarci di tante memorie personali non necessariamente meritevoli di essere conservate per sempre
Il sito Fusion indaga sulla sempre più nutrita schiera di utenti dei social media che eliminano i propri contenuti dopo averli condivisi. Inutile e dannoso, affermano, conservare nel tempo chiacchiere che domani non avranno alcuna rilevanza
Il “padre fondatore” di Internet e attuale chief Internet evangelist di Google mette in guardia dal rischio di perdita di quanto prodotto e condiviso in digitale: “un intero secolo sarà dimenticato se non faremo maggiore attenzione alla conservazione delle informazioni”
Mai fidarsi delle multinazionali che si presentano come le nuove biblioteche digitali. Secondo il blogger Andy Baio, solo l’organizzazione californiana può svolgere questo ruolo, specie per la fondamentale e tuttora oscura opera di conservazione del software che promuove da anni
In occasione del suo ventesimo anniversario, riproponiamo il bellissimo ritratto sull'associazione californiana nata con l'ambizione di conservare tutti contenuti di Internet, scritto dalla scrittrice statunitense Jill Lepore e pubblicato sul New Yorker a inizio 2015
Più di 23.000 record finora coperti da segreto sono ora accessibili sul sito degli archivi dell’organizzazione atlantica. Tre le collezioni cui appartengono: lo staff militare internazionale, le rassegne stampa e le pubblicazioni
Con una nuova campagna, la British Library vuole raccogliere 40 milioni di sterline per digitalizzare e conservare a lungo termine 6 milioni e mezzo di record a forte rischio di obsolescenza. Al via anche un censimento nazionale degli archivi sonori