L’Agenzia statunitense ha declassificato e messo in rete tutti i numeri del proprio house organ, uscito con cadenza trimestrale dal 1974 al 1997. Consultando i documenti, si scopre però che molti articoli e contenuti restano ancora oggi top secret e per questo illeggibili
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Lo ha realizzato un cittadino statunitense, raccoglie tutti i numeri di centinaia di testate locali, e un articolo su Reason.com lo paragona a Davide contro i progetti stile Golia promossi dalle grandi istituzioni culturali americane, spesso con esiti decisamente meno esaltanti
Sempre più educatori statunitensi si chiedono se abbia senso chiedere agli alunni di imparare a scrivere in bella grafia, considerando che la grandissima parte dei testi che produrranno in futuro sarà realizzata in digitale
Per salvare dati e contenuti digitali dai disastri occorre essere preparati ad affrontarli. Lo sostiene Tess Webre, del National Digital Information Infrastructure and Preservation Program della Library of Congress, facendo riferimento al recupero di un archivio digitale seriamente danneggiato dall'uragano Sandy
Su Rivista Studio Pietro Minto dedica un articolo al blog One Terabyte of Kilobyte Age, realizzato da due artisti statunitensi che hanno recuperato l’archivio quasi completo del portale Geocities, bizzarro progenitore degli attuali blog e social network
Robert Glenn Howard, direttore dei Digital Studies presso la University of Wisconsin – Madison, illustra sul blog The Signal il concetto di web vernacolare e riflette su cosa sarebbe necessario preservare di quanto viene condiviso informalmente sui new media
Dando notizia del piano per la conservazione del patrimonio sonoro degli Stati Uniti, un articolo della National Public Radio spiega che permettere la copia dei materiali protetti da copyright potrebbe convenire anche a chi detiene i diritti
Amazon ha depositato recentemente un brevetto per lo sviluppo di un mercato di e-book e altre opere digitali di seconda mano. Il sistema estenderebbe i meccanismi del prestito digitale, già oggi possibile per gli utenti della piattaforma Kindle
Traendo spunto dall’evento della scorsa settimana, un articolo sul sito The Machine Starts riflette su come cambia l’informazione nel momento in cui tutti diventiamo potenziali fonti di produzione e distribuzione delle notizie
Lo ha presentato di recente la Library of Congress. L’obiettivo è far fronte all’obsolescenza di materiali e software, ma anche controversie sui diritti di accesso che rischiano di far perdere gran parte del patrimonio sonoro prodotto negli ultimi 125 anni
Li fornisce un dettagliato resoconto dell’Associated Press. Citandone alcune passaggi su Apogeonline, Lucio Bragagnolo sottolinea la necessità di dedicare più attenzione ai progetti e alle iniziative di conservazione digitale
Le riproduzioni digitali di 256 codici miniati antichi appartenenti al Fondo Palatino della biblioteca possono essere sfogliate su Internet. Si tratta del primo passo di un progetto finalizzato alla digitalizzazione di ottantamila documenti
L’interessante metafora è proposta da Amber Case, creatrice del nuovo termine “paleontologia persistente”, interpellata in materia sul blog the Signal dall’esperto Bill Le Furgy
Ridimensionata la notizia che voleva quasi totalmente distrutto da, parte dei ribelli jihadisti, l’imponente archivio maliano di documenti storici. Grazie a un progetto di conservazione digitale lanciato in collaborazione col Sudafrica, ma soprattutto alla tradizionale vocazione alla conservazione dei documenti che caratterizza la città, i danni sarebbero stati fortemente limitati
Prova a tracciarla il National Journal, con un articolo che presenta lo strumento introdotto nel 1930 e ancora oggi utilizzato per riprodurre meccanicamente le firme dei Presidenti statunitensi
L’iniziativa è stata realizzata su iniziativa della Cornell University. 12 gli anni necessari per digitalizzare e pubblicare su Internet oltre 7.500 ore di registrazioni in presa diretta di animali nel loro habitat naturale o in cattività
Si chiama “I Do Solemnly Swear”, è curata dalla Library of Congress, e permette di ricostruire la storia dei giuramenti da George Washington a Barack Obama. E in concomitanza col suo ultimo insediamento il blog The Signal le ha dedicato un articolo
Un’agenzia pubblicitaria olandese ha inaugurato il primo museo on line interamente dedicato ad Internet e al web. Anche grazie al contributo degli utenti, il contenitore nasce per dare visibilità a quanto di più rilevante e significativo sia stato prodotto dalla nascita della rete a oggi
All’argomento dedica una approfondita analisi il blog The Signal, facendo luce sui diversi progetti portati avanti da Doug Boyd, direttore del Nunn Center for Oral History presso l’Università del Kentucky
La Stampa ha intervistato Matthew Raymond, tra i curatori del progetto che porterà entro breve ad archiviare tutti i messaggi prodotti e scambiati su Twitter nei server della biblioteca statunitense