Nel momento in cui tutti i prodotti culturali possono essere finalmente conservati e preservati grazie ai progressi dell’informatica, l’obsolescenza dei formati e dei software, ma ancora di più gli ostacoli alla fruizione dei contenuti imposti dai produttori, rischiano di lasciare in eredità una storia piena di buchi e vuoti di memoria. Del paradosso si occupa l’Economist con due articoli che sostengono l’importanza di definire regole e più libertà d’azione per le istituzioni volte alla conservazione, a cominciare dalle biblioteche e dagli archivi
Notizie
Con una lunga riflessione sul blog Memoria Digitale, Simone Vettore traccia un parallelo sul carattere strategico assunto dagli archivi fin dal Medio Evo e arrivando al presente evidenzia l’assoluta necessità di considerare i data center come strutture pubbliche di fondamentale importanza per “il regolare svolgimento della vita digitale di cittadini, aziende ed enti pubblici”
L’iniziativa è stata promossa dalla University of Virginia, negli Stati Uniti, e permetterà all'etnia degli Arapesh di preservare la lingua parlata dai loro avi
Sul blog Memoria Digitale Simone Vettore cita un recente studio che pone seri dubbi sulla reale durata della carta acida, da alcuni indicata come soluzione più economica ed efficace del digitale per la conservazione nel lungo periodo, e ipotizza il doppio binario cartaceo e informatico per arginare l‘obsolescenza dei supporti e il conseguente rischio di perdita delle informazioni
Un progetto internazionale porterà alla digitalizzazione e alla pubblicazione su Internet di circa 2.500 libri greci, ebraici e risalenti al Medio Evo, attualmente custoditi nella Biblioteca Vaticana e in quella Bodleiana di Oxford. Tra le opere figurano anche la Bibbia latina di Johann Gutenberg, scritti di Omero, Sofocle, Platone e Ippocrate, i codici del Nuovo Testamento e il Sifra ebraico
Lo strumento, realizzato su iniziativa del Centro Studi ed Iniziative Culturali Pio La Torre e dell’Archivio storico della Camera dei Deputati, raccoglie e presenta documenti storici, documenti ufficiali e materiali relativi all’attività del dirigente politico e sindacale siciliano ucciso dalla mafia nel 1982
Sul sito di Rivista Studio Davide Coppo riflette sul mito del mondo paperless e ipotizza che molto più probabilmente nei prossimi anni si tenderà ad usare la carta meno nei grandi processi produttivi, quale ad esempio quello editoriale, ma sempre molto come “supporto fisico quotidiano per l’organizzazione del lavoro, la catalogazione e l’occupazione di spazio”
Il programmatore del celebre videogioco creato nel 1989 ha annunciato di avere ritrovato i codici sorgente della sua creazione, scomparsi da una decina di anni, e che è ora al lavoro per provare a riversarli sui supporti odierni e renderli così disponibili per progettare nuove versioni del gioco. La vicenda sottolinea ancora una volta l'importanza di un corretto approccio alla conservazione digitale, per fare fronte all'obsolescenza di supporti fisici e software, e preservare il nostro patrimonio culturale realizzato in digitale
L’iniziativa è promossa dalla Hebrew University e permetterà di digitalizzare l’intero patrimonio di documenti appartenente al premio Nobel per la fisica
60.000 mappe storiche disegnate dal 1500 ad oggi sono raccolte e presentate on line per storici appassionati e curiosi in un sito realizzato su iniziativa dell’Università di Portsmouth
Un articolo del New York Times, ripreso dal sito della rivista italiana Studio, illustra il nuovo, ambizioso progetto del creatore dell’Internet Archive, creato anni fa per conservare e salvare dall’oblio centinaia di migliaia di pagine web. Stavolta dai bit si passa alla carta, nel tentativo di collezionare tutti i libri finora stampati in un’immensa arca della conoscenza mondiale
Con un commento su Il Post, l’avvocato Carlo Blengino propone una riflessione sull’articolo 17 della nuova proposta di regolamento comunitario in materia di diritto alla privacy. Un diritto che va tutelato, sostiene, ma che come quello relativo alla proprietà intellettuale non può non fare i conti con la sedimentazione di un vero e proprio “DNA dell’umanità” sulle reti e nei server dell’intero pianeta
Presentando un video ricavato da una vicenda realmente accaduta, un breve articolo de Il Post illustra il progetto di un’associazione americana che sta raccogliendo e registrando storie di vita e racconti di migliaia di cittadini, per poi conservarle presso la Biblioteca del Congresso
Commentando la notizia della recente chiusura di Megavideo, dalle colonne di Punto Informatico Massimo Mantellini riflette a margine sulla pratica dello scambio in peer to peer di file tra gli utenti della rete, definendola una “funzione sociale inedita e necessaria” che garantisce una fondamentale opera di conservazione della memoria digitale, e che in quanto tale andrebbe in qualche modo salvaguardata
Un articolo del Post presenta un progetto che sta portando alla ricostruzione di migliaia di documenti semi-distrutti dalla polizia segreta della Repubblica Democratica Tedesca alla vigilia della caduta del Muro. Circa 600 milioni di pezzetti di carta contenuti in 16.000 pacchi sono ora ricomposti ad un nuovo software che digitalizza i frammenti e li compone in immagini
Punto Informatico rende conto di una singolare vicenda che porterà all’annullamento della condanna, e alla ripetizione del processo, nei confronti di un giovane accusato di omicidio. Tutto nasce dalla perdita degli atti ufficiali del primo processo, salvati solo sul computer dello stenografo e andati distrutti a causa di un virus
Un report pubblicato on line dal Dipartimento della Giustizia statunitense certifica un ulteriore slittamento dei tempi per la messa a regime del sistema informatico Sentinel, che dovrebbe digitalizzare l’intera gestione delle pratiche in capo al Federal Bureau of Investigation. All’origine del ritardo, problemi di tenuta hardware riscontrati in un test svolto di recente
Il Post rende conto della vicenda che sta interessando Mitt Romney, candidato alle prossime primarie repubblicane, e che parte dalla cancellazione dei dati prodotti e archiviati durante il suo mandato di governatore del Massachusetts, dal 2003 al 2007. Una questione spinosa e controversa, si legge nell’articolo, anche a causa della scarsa chiarezza delle norme americane in materia di conservazione dei documenti amministrativi
Traendo spunto da due recenti notizie, sulla colonne de Il Post l’avvocato Carlo Blengino riflette sulla sterminata e crescente produzione di dati informatici che caratterizza il presente, e su come l’abbattimento dei costi per la loro produzione e archiviazione possa avere anche effetti inquietanti per quanto riguarda il controllo dei comportamenti individuali
Sul sito del collettivo di scrittori Wu Ming, in risposta ad un articolo dedicato alla produzione delle merci e dei contenuti digitali, i lettori hanno dato vita ad un articolato confronto sulle problematiche relative alla conservazione e alla salvaguardia nel lungo periodo delle conoscenze e dei saperi prodotti, distribuiti e condivisi sui supporti informatici