Realizzando un sito sulle comunità afroamericane dell’Illinois, il ricercatore Noah Lenstra ha scoperto che molti cittadini usano i social media per costruire memorie condivise. Al blog The Signal parla di ciò e della necessità di promuovere una nuova idea di conservazione digitale nelle biblioteche
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Nel memorandum col quale si chiede alle agenzie e ai dipartimenti di avviare il rilascio dei dati in formato aperto, il Governo americano mette in guardia dalla divulgazione di informazioni che, se incrociate con altre, potrebbero compromettere i principi della privacy e della sicurezza
Porzioni significative della cultura undeground saranno preservate nel tempo solo se le istituzioni culturali si alleeranno con le persone già oggi in prima linea per la valorizzazione di queste “storie minori”. È quanto sostiene l’esperto della Library of Congress Butch Lazorchak, partendo dall’esperienza di una delle rock band statunitensi più influenti degli ultimi decenni
Alex Hudson, firma della BBC, commenta il lancio sul mercato di una microcamera che scatta in automatico fino a 10.000 foto a settimana. Pietra tombale sulla privacy, si chiede, o nuova frontiera per documentare il presente?
Il Centro di ricerca ha ripubblicato la pagina con cui il world wide web venne presentato al mondo, a partire dal 30 aprile del 1993. L’iniziativa fa parte di un più ampio progetto di preservazione e divulgazione sugli albori del web
Editori, archivi, biblioteche e imprese sono invitate a proporre collaborazioni per copiare in digitale a costo zero collezioni e materiali della biblioteca. Lo scopo è arricchire il suo patrimonio on line, contando sul supporto di terzi che potranno a loro volta sfruttare i nuovi contenuti elettronici
Decine di scatti ed opere custoditi nella George Eastman House, istituita nel 1949 a Rochester, negli Stati Uniti, in memoria del fondatore della Kodak, sono visibili on line in alta risoluzione sul portale Google Art Project
Perché per l’intera disciplina è un bene se una popstar dichiara di avere assunto un personal digital archivist? Alla domanda risponde Tess Webre, esperta del National Digital Information Infrastructure and Preservation Program della Library of Congress, sul blog The Signal
La biblioteca digitale europea promuove un progetto per la conservazione e la pubblicazione on line di documenti e testimonianze risalenti alla Prima Guerra mondiale. Il 15 maggio, a Roma, in programma un evento per la raccolta di foto, lettere, cartoline, cimeli e testimonianze
I promotori National Digital Newspaper Program, che attraverso il sito Chronicling America raccoglie on line oltre 6 milioni di pagine di giornali, hanno rilasciato un software per permettere l’accesso alla banca dati dai siti e dalle pagine web di chiunque interessato
Grazie al contributo di attivisti digitali, programmatori e archivisti informatici, l’organizzazione americana ha pubblicato e reso disponibile un’ampia collezione di software difficilmente rintracciabili. Tra i contenuti liberamente scaricabili, anche migliaia di videogame
Secondo Matt Buchanan, firma del New Yorker, il successo del servizio di messaggistica che cancella le foto inviate ai propri contatti dopo la loro visione, è una reazione alle crescenti pretese di condivisione esercitate dai social media
Un gruppo di ricerca della University of Southampton, nel Regno Unito, ha realizzato un report per documentare i risultati di un progetto finalizzato alla selezione e all’archiviazione di alcuni messaggi pubblicati e condivisi su Twitter
L’Agenzia statunitense ha declassificato e messo in rete tutti i numeri del proprio house organ, uscito con cadenza trimestrale dal 1974 al 1997. Consultando i documenti, si scopre però che molti articoli e contenuti restano ancora oggi top secret e per questo illeggibili
Lo ha realizzato un cittadino statunitense, raccoglie tutti i numeri di centinaia di testate locali, e un articolo su Reason.com lo paragona a Davide contro i progetti stile Golia promossi dalle grandi istituzioni culturali americane, spesso con esiti decisamente meno esaltanti
Sempre più educatori statunitensi si chiedono se abbia senso chiedere agli alunni di imparare a scrivere in bella grafia, considerando che la grandissima parte dei testi che produrranno in futuro sarà realizzata in digitale
Per salvare dati e contenuti digitali dai disastri occorre essere preparati ad affrontarli. Lo sostiene Tess Webre, del National Digital Information Infrastructure and Preservation Program della Library of Congress, facendo riferimento al recupero di un archivio digitale seriamente danneggiato dall'uragano Sandy
Su Rivista Studio Pietro Minto dedica un articolo al blog One Terabyte of Kilobyte Age, realizzato da due artisti statunitensi che hanno recuperato l’archivio quasi completo del portale Geocities, bizzarro progenitore degli attuali blog e social network
Robert Glenn Howard, direttore dei Digital Studies presso la University of Wisconsin – Madison, illustra sul blog The Signal il concetto di web vernacolare e riflette su cosa sarebbe necessario preservare di quanto viene condiviso informalmente sui new media
Dando notizia del piano per la conservazione del patrimonio sonoro degli Stati Uniti, un articolo della National Public Radio spiega che permettere la copia dei materiali protetti da copyright potrebbe convenire anche a chi detiene i diritti