“Archives: Bridging the Gap”: dal 19 al 23 settembre Roma ospita la nona conferenza di ICA, Consiglio Internazionale degli Archivi

Il programma prevede la partecipazione di 217 speaker e sarà articolato in 4 stream paralleli e 6 workshop, per dare spazio alla presentazione di oltre 70 paper. Al centro del dibattito il ruolo degli archivi e le sfide da affrontare per contribuire a colmare i divari presenti nelle nostre società.

Sarà dedicata al tema “Archives: Bridging the Gap” (“Archivi: Colmare il Divario”), la nona conferenza di ICA, Consiglio Internazionale degli Archivi, in svolgimento a Roma dal 19 al 23 settembre.

L’evento si terrà presso la sede dell’Auditorium Antonianum e sarà organizzato in collaborazione con Symposia Srl, con la partnership di DGA - Direzione Generale per gli Archivi e ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana, e in cooperazione con CBI - Convention Bureau Italia e CBRL - Convention Bureau Roma e Lazio.

Gli eventi e le iniziative sono stati definiti tenendo conto delle oltre 330 proposte ricevute in risposta alla call for paper, con candidature provenienti da 62 Paesi e un totale di 217 speaker coinvolti. Il programma sarà articolato in 4 stream paralleli, per dare spazio alla presentazione di 73 paper, 6 workshop, una sessione articolata in 17 lightning talks e più di 80 poster.

Più che in qualsiasi altra epoca - scrivono i promotori dell’evento presentando il tema - le società contemporanee sono caratterizzate dalla diversità: una miriade di differenti comunità, culture, lingue, istituzioni e tecnologie interagiscono in uno spazio comune, contribuendo alla complessità delle nostre società. Colmare i divari tra globale e locale, pubblico e privato, centro e periferia, maggioranza e minoranza, doveri e diritti, hi-tech e low-tech – solo per citarne alcuni – è la chiave per lo sviluppo di una società in cui tutte le diverse componenti possano coesistere e prosperare. In questo scenario, gli archivi giocano un ruolo fondamentale, poiché incarnano e rappresentano i valori delle società – in una sola parola, le loro identità – in modo dinamico. Non si fa riferimento a meri contenitori passivi della nostra memoria. Si tratta piuttosto di agenti proattivi che la modellano. Pertanto, sono un fattore strategico per colmare i divari. D'altra parte, gli archivi devono far fronte alle problematiche interne che impattano negativamente sulla loro mission e ne ostacolano la fruizione: in un mondo di tecnologie in continua evoluzione, gli archivi si sforzano di recepire la comparsa di nuovi contenuti, tecniche e formati. Si tratta di sfide non semplici. Per questo gli archivi hanno bisogno di: colmare il divario digitale e far fronte all’avvento di nuove e dirompenti tecnologie, metodologie e contesti (quali le blockchain, le big data analytics, l’Internet of Things, la realtà virtuale e la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, le tecniche algoritmiche e la gamification); colmare il divario culturale, affinché minoranze, nuove culture e identità professionali e valori emergenti (tra cui ad esempio una qualità della vita più sostenibile), così come nuove forme di cooperazione, organizzazione del lavoro ed educazione possano trovare il proprio spazio; colmare il divario democratico, affinché i cittadini possano avvicinarsi alle istituzioni, si dia più peso alla loro influenza, si rafforzino i diritti e si accorcino le distanze tra memorie personali e collettive. Se gli archivi riusciranno a colmare questi divari, riusciranno a essere ponti verso il futuro”.

Tutte le informazioni sul programma e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito ica2022roma.com.

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