Archiviazione e conservazione: le proposte nella revisione del regolamento eIDAS

Rispetto all’impianto attualmente in vigore, il nuovo quadro di regole in materia di identificazione elettronica introdurrà indicazioni sulle funzioni di conservazione, con probabili effetti per le normative nazionali. Maria Guercio approfondisce l’argomento su Agenda Digitale

La revisione del regolamento eIDAS avviata nel 2021 ha tra i propri obiettivi quello di fornire più indicazioni sulle attività di archiviazione e conservazione elettronica, anche per rispondere alle dinamiche del mercato”. Con questo abstract si apre l'articolo pubblicato da Maria Guercio su Agenda Digitale, finalizzato a fare il punto sulle nuove misure in materia di archiviazione e conservazione avanzate nella proposta di revisione del regolamento europeo dedicato all’identificazione elettronica e ai servizi fiduciari.

La revisione del regolamento eIDAS, avviata dalla Commissione europea nel 2021 - scrive l’esperta in apertura - include tra i suoi obiettivi l’introduzione di indicazioni dedicate alla funzione conservativa largamente ignorata nel regolamento ancora in vigore.

Tra le ragioni della svolta la Commissione stessa sottolinea la necessità di rispondere alle dinamiche di mercato e alla grande diffusione di soluzioni tecnologiche per la produzione e l’uso massivo di documenti elettronici, ma anche la constatazione che alcuni Paesi membri hanno adottato nel corso dell’ultimo decennio normative specifiche proprio in questo ambito, promuovendo la nascita di servizi fiduciari qualificati per l’archiviazione e per la gestione a lungo termine di firme e sigilli elettronici.

Anche il ricorso in alcuni contesti operativi dei registri distribuiti basati sulla tecnologia blockchain ha sicuramente spinto il legislatore europeo a intervenire a favore di un maggior controllo in questo campo nella forma di una infrastruttura legale finalizzata a favorire il reciproco riconoscimento dei servizi di archiviazione qualificata e offrire nuove opportunità di mercato ai provider di servizi europei, riducendone al tempo stesso i margini di discrezionalità.

Si tratta di finalità condivisibili, che tuttavia sono destinate ad avere un impatto rilevante sui sistemi conservativi e sulla normativa specifica che il nostro Paese, più e prima di altri, ha promosso e sviluppato soprattutto a partire dal 2014, introducendo un sistema di accreditamento e di valutazione dei servizi conservativi che gli enti pubblici e privati offrono in questo ambito”.

Effettuata questa premessa, l’articolo della Guercio si sviluppa toccando i seguenti argomenti:

  • Archiviazione e conservazione, le norme italiane
  • E-Archiving, cosa cambia
  • La proposta della Commissione e gli emendamenti in corso di adozione
  • Il nodo degli standard alla base del modello europeo
  • Verso un percorso di armonizzazione
  • Il ruolo del Comitato CEN/TC 468 e delle istituzioni di memoria.

Leggi l’articolo su Agenda Digitale

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ultima modifica 2023-09-26T14:48:15+01:00
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